Loredana Bertè vittima di violenza. Non solo quando era una ragazzina, ma anche da adulta anche se in questo caso è stata una violenza ancora più dura. “Lui mi ha preso a calci e pugni così tanto da farmi cadere nella bara di Mimì” – racconta la Bertè sul padre che prosegue dicendo – “poi è uscito un suo amico che, invece di occuparsi di me, l’ha aiutato. Renato mi ha portata da un endocrinologo per farmi crescere i capelli, avevo dei buchi in testa. Questa è un’altra violenza che non potrò mai dimenticare, oltre a vedere il corpo di mia sorella”. La regina del rock non nasconde: “fortunatamente è morto, non mi ha dato nessun doloro quando è morto. Non l’ho mai conosciuto questo signora, l’unica volta che l’ho visto da adulta mi ha preso a calci e pugni”. Poi parla dei matrimoni: “Borg era il mio grande amore, il padre dei miei figli finché la madre un giorno non mi ha detto ‘no, non si può fare. I figli devono avere il sangue tutto svedese’”. E poi anche lui non si è comportato bene, non mi ha mai messo una mano addosso, ma di violenza psicologica me ne ha fatta parecchio. Mi ha puntato una pistola alla testa e io ho fatto la spavalda dicendogli ‘che vorresti fare’ e lui ‘niente, per ridere’”. Non ho mai avuto paura di lui, ho avuto una grandissima delusione, mi si è spezzato il cuore”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Loredana Bertè: “Sono stata violentata a 17 anni. Non ho denunciato, ma…”
Loredana Bertè è la prima ospite di “Verissimo per le donne“, la puntata speciale del rotocalco televisivo interamente dedicato contro la violenza sulle donne. A raccontarsi è proprio la regina del rock: “parlo della mia di violenza, mi sono sentita in colpo per anni, anni e anni. Ho ancora un vago ricordo che cerco di reprimere dentro di me, ogni tanto viene fuori e penso che un pò me la sono cercata”. Parole forti quelle pronunciate dalla Bertè che prosegue: “ero vergine, facevamo le tournée con Don Lurio e c’era questo ragazzo che mi portava queste rose tutti i giorni finché io da cretina non ci sono cascata in pieno. Lui mi ha detto ‘ti porto a cena’, ma si ferma in un posto che altro non era che uno scannatoio. Quando ha chiuso la porta ho detto ‘devo uscire, ho un appuntamento’”. Allora la situazione è degenerata in una violenza fisica come ha raccontato la Bertè: “ha cominciato a prendermi a calci, botte e pugni. Mi ha violentata. Io riuscendo ad uscire viva da quella situazione, mi sono ritrovata in un taxi che pioveva che mi ha preso e portata in ospedale dove hanno fatto tutti gli esami del caso. Io non ho potuto denunciare perchè allora non era il caso”. Sul finale la Bertè ha rivelato: “questo signore è uno della Torino bene, me la sono guardata perché non volevo che mia madre venisse a sapere della violenza perchè le avrei prese oltre da lei e sentirmi in colpa anche di più. Io c’ero andata. Non ho voluto vedere uomini per 5-6 anni, sono stata violentata a 17 anni. Dico alle donne al primo schiaffo bisogna denunciare”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Loredana Bertè esce con un vinile contro violenza sulle donne: “Denunciate al primo schiaffo”
Loredana Bertè sarà protagonista questo pomeriggio negli studi di “Verissimo” e il ritorno nell’oramai tradizionale rotocalco del sabato di Canale 5 non è casuale dal momento che proprio ieri la fresca 70enne cantautrice di Bagnara Calabra ha pubblicato un 45 giri in vista della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne del prossimo 25 novembre. E nel salotto televisivo di Silvia Toffanin, la sorella dell’indimenticata Mia Martini sarà solo una delle tante protagoniste in rosa di una puntata speciale, quasi monografica, che “Verissimo” dedica al tema per sensibilizzare l’opinione pubblica e accendere i riflettori su un problema che spesso non emerge nelle cronache ma resta confinato all’angusto ambito delle mura domestiche. E lei, figlia di quello che ha definito un “padre padrone” il genitore dopo la morte, è in prima linea col suo progetto “Fiabe / Anima vai”, lavoro pubblicato per Nar International e che è la ristampa dell’omonimo album del 1977 ma in una edizione speciale, ovvero un 45 giri in sole 1000 copie e con una cartolina personalizzata che dice “Basta alla violenza sulle donne”.
LOREDANA BERTE’, UN 45 GIRI PER LA ‘GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE’
“Vi lascio un numero importantissimo, il 1522, una linea d’aiuto sempre attiva contro la violenza e lo stalking” ha spiegato Loredana Bertè presentando questo progetto oltre al sito www.1522.eu con tanto di logo ideato dalla stessa artista: nei due brani contenuti in questo 45 giri e scritti dal duo Avogadro-Pace , la sorella di Mia tratta ovviamente temi legati al mondo femminile e al disagio provato dalle donne in quelli che erano ancora anni di cambiamenti e di prese di coscienza lente ma inesorabili. “Bisogna denunciare e chiedere aiuto subito, al primo schiaffo” è l’invito rivolto dalla Bertè a tutte le donne durante la presentazione ufficiale del vinile: da sempre impegnata in prima linea sul tema della violenza di genere, la 70enne cantautrice calabrese ha pure ricordato che a causa dell’emergenza Covid-19 nel nostro Paese da mesi la situazione domestica per molte donne si è ancora più aggravata dato che sono costrette a convivere con degli uomini violenti e per tanto tempo. Una sorta di lockdown emotivo dentro il lockdown casalingo che a molte non offre una via di scampo. “Bisogna denunciare e chiedere aiuto” ha ribadito la diretta interessata riferendosi al numero verde e al sito che forniscono assistenza h24.