Eurovision Song Contest 2023, Loreen si racconta tra dolore e forza: il messaggio della musica

Loreen, vincitrice all’Eurovision Song Contest 2023, é l’importante promessa in musica in una famiglia rappresentativa dell’empowerment femminile, a partire dalla madre.
La trionfatrice dell’Eurofestival, kermesse musicale che offre il titolo per la migliore canzone made in Europe, non nasconde le sue radici al di là delle origini svedesi: «Vengo da una famiglia di donne ribelli, mia madre fuggì dal Marocco», fa sapere l’artista.



La cantautrice svedese si racconta, così, in un’intervista a mezzo mediatico, ripresa dal Corriere della sera, a margine del trionfo conseguito agli Eurovision Song Contest 2023 tenutisi a Liverpool: «Da bambina in casa non avevamo spazio, ma c’era sempre rumore. Io mi chiudevo in bagno e cantavo», aggiunge Loreen, tra i retroscena della sua innata passione per la musica, come vocazione.



La sua arte musicale, complici gli artigli, i capelli nero corvino, i vestiti in tinta sabbia, é felina, femminile, calda, e al contempo spirituale. Insieme a lei ad aggiudicarsi il trionfo all’evento ESC 2023 tenutosi nel Regno Unito, a Liverpool, é il brano “Tattoo“. Una proposta che fa conseguire a Loreen il primato di essere l’unica solo artist donna ad ottenere il bis della vittoria all’Eurofestival, dopo la prima volta datata 2012.

Al secondo trionfo festivaliero segue inoltre il rilascio del nuovo singolo Is it love? e il tour made in Europe, un successo importante nell’industria musicale sempre più classista e ageista e che tende a favorire talenti giovani anche a discapito di artisti rodati, perché considerati ormai superati e non più di tendenza. Loreen, all’età di 40 anni, merita di essere definita un fenomeno global, quale é.



L’intervista rivelatrice

«L’intenzione della mia musica è parlare della dualità della vita- spiega quindi il messaggio della sua musica, lei -. Spesso le situazioni dolorose sono quelle che ci fanno davvero evolvere come esseri umani. L’ho scoperto su me stessa, cercando di capire cosa sia l’amore, di amare me stessa e le persone intorno a me. Vorrei trovare un modo costruttivo di guardare al dolore».

La sua arte può dirsi la continuità di una storia di empowerment di genere ereditata da parte delle donne avvicendatesi nella sua famiglia e che hanno combattuto per la loro integrità e dignità e quindi l’indipendenza e il potenziamento dell’essere donna. Tanto che il video del nuovo singolo può dirsi una dedica alle origini berbere da parte di Loreen, con le immagini sibilline di un deserto: “a partire dalla mia bis-bisnonna fino a me, tutte hanno affrontato grandi prove per avere il diritto di vivere la vita che volevano. Nella prima scena, dove ho un bambino sulle spalle, impersono la mia bisnonna, scappata con i suoi due figli. Era rimasta vedova e volevano che si risposasse, così lei si è travestita da uomo e ha cresciuto i figli in un’altra città».

L’arte per Loreen é quindi anche uno strumento per dare voce alle donne in richiesta per la tutela dei loro diritti:
«Mia madre mi ha avuta a 16 anni. Viene da una famiglia povera e quindi era destinata a sposarsi, anche se non voleva. A 14 anni è scappata dal Marocco, cercando una vita diversa. Per me è incredibile che sia riuscita a mollare tutte le sue sicurezze ad appena 14 anni. Non so dove abbia conosciuto mio padre perché non vuole dirmi tutto, ma comunque sono arrivati in Svezia ed eccomi qua». E, intanto, tra le artiste femminili in Italia, Angelina Mango si prepara per il debutto al Festival di Sanremo 2024…