Lorella Boccia, ospite a Le Iene, ha parlato in un monologo del rapporto difficile col padre. “Avevo 5 anni quando è sparito. Io scendevo in strada ad aspettarlo, e mi pettinavo i capelli per essere carina per lui, mentre mia madre lo cercava al telefono. Diceva ‘Guarda che arriva’, invece non l’ho rivisto per 12 anni”. Le due hanno dovuto cavarsela da sole. “Ci ha lasciato senza un soldo e mamma ha dovuto pulire centinaia di case per farmi studiare danza”.



In diversi momenti della sua vita ha provato a ricostruire un rapporto, ma senza esito. “È ricomparso quando avevo 20 anni: aveva avuto un infarto, e prima di entrare in sala operatoria voleva dirmi addio, ma nella corsa verso l’ospedale ho bucato una gomma. Però è sopravvissuto e quello spavento mi ha fatto credere di poterlo perdonare. Finché, per caso, non ho conosciuto Francesco, un altro suo figlio, di cui non sapevo nulla. Francesco aveva avuto tutto: sostegno, denaro, amore. Io, invece, solo la rabbia”, ha ricordato.



Lorella Boccia a Le Iene: “Mio padre sparì quando ero bambina”, il racconto del rapporto difficile

Nonostante l’infanzia vissuta senza l’affetto del padre, Lorella Boccia non ha mai messo da parte il desiderio di essere amata da lui: “Mi sono riavvicinata a papà prima del mio matrimonio. Ero così felice che mi sentivo pronta a dimenticare. A casa sua ho scoperto decine di mie foto, e che, forse, sentiva anche lui un dolore grande, la vergogna. Ma ancora una volta ci siamo allontanati: mi scriveva solo saluti banali, stupide GIF, non mi bastava”, ha raccontato ancora la ballerina a Le Iene.

Poi l’addio definitivo, quando lui è morto senza che potessero salutarsi. “Ero nello studio di Amici quando mi hanno detto che era mancato. L’ho abbracciato finché non mi hanno portato via a forza. Quel giorno ho capito che, a volte, devi imparare a prendere il meglio che una persona può̀ darti, anziché lamentarti per ciò che non ti ha dato. Fidatevi: non vale la pena scoprire cosa significhi ‘perdonare’ solo nel giorno in cui non puoi più farlo”.