La trasmissione Ore 14 – in onda tutti i giorni su Rai 2 con la conduzione di Milo Infante – è tornato ad occuparsi della ancora misteriosa morte di Lorena Paolini che risale ad ormai più di due mesi fa: presente in studio per parlare (ancora una volta) del caso, la sorella della vittima, Silvana che si è soffermata sull’ultimissimo dettaglio emerso, ovvero un guinzaglio sul quale gli inquirenti avrebbero disposto le analisi. Facendo un passetto indietro, allo stato attuale l’unica certezza sulla morte di Lorena Paolini è che la donna sarebbe stata uccisa nella notte tra il 17 e il 18 agosto da un ignoto, con l’inchiesta che si starebbe concentrando esclusivamente attorno alla figura del marito.



In merito al guinzaglio, le analisi sono fini a capire se potrebbe trattarsi dell’arma (per ora ignota) usata per uccidere Lorenza Paolini e se possa contenere – di conseguenza – qualche informazione genetica significativa sul killer: “Il guinzaglio – commenta la sorella a Ore 14 – stava sempre lì a portata di mano, appoggiato sul tavolino o sul caminetto. Lei lo usava spesso, ogni tanto io e anche le sue figlie”, e la speranza (quasi ovvia) è che “arrivi presto la verità perché Lorenza la merita”.



La sorella di Lorena Paolini: “Dal funerale il marito è scomparso, non mi parla più”

Soffermandosi brevemente sulla figura del marito di Lorena Paolini indagato, la sorella Silvana ci tiene a mettere in chiaro fin da subito che “non ci ho più parlato, né l’ho più visto dal funerale” in un comportamento che – dal conto suo – descrive come “molto strano” dato che oltre a lui anche il resto della famiglia si sarebbe chiuso in un “silenzio assordante, esagerato“: solamente con la nipotina più piccola ha un contatto diretto, ma tutte le figlie della coppia si sarebbero – dalla morte di Lorena Paolini – “strette attorno al papà con il quale sono legalissime e che hanno paura di perdere”.



Infine, ragionando su questi due lunghi – e dal cono suo “devastanti” – mesi di indagini sulla morte di Lorena Paolini, la sorella Silvana sostiene di essere stata “malissimo”, tanto da non riuscire “a dormire”; dicendosi al contempo certa che sua morella “non avrebbe mai aperto la porta ad uno sconosciuto” e – soprattutto – mai si sarebbe “suicidata perché era troppo vitale e allegra“.