Si continua a discutere – ed indagare – sulla morte di Lorena Paolini che per ora rimane ancora un inspiegabile giallo difficile da districare con gli inquirenti che (almeno in questa primissima fase) si stanno concentrando attorno alla figura dell’ex marito della donna, l’imprenditore 51enne Andrea Cieri che risulta essere l’unico indagato, ma ancora a piede libero; mentre lui – quasi ovviamente – continua a professarsi del tutto innocente anche se quella mattina di domenica 18 agosto era l’unica persona (oltre alla vittima) presente sulla scena dall’omicidio.
Quanto accaduto a Lorena Paolini resta – appunto – un mistero che ruota tutto attorno ad una sola e chiarissima certezza: la donna 53enne è stata trovata morta dal marito con il quale era separata da 5 anni nella sua abitazione la mattina di domenica 18 agosto e dopo l’iniziale ipotesi che sia stata colta da un malore improvviso (si parlò di un infarto, poi escluso) ben presto si è capito che poteva probabilmente trattarsi di un omicidio dato che attorno al suo collo sono state individuati segni di strangolamento; ma non si esclude ancora completamente l’ipotesi di un suicidio, che tuttavia trova pochi riscontri nella vita tranquilla e serena condotta da Lorena Paolini.
La sorella di Lorena Paolini: “Nessuno sembra disposto ad indagare sull’omicidio”
Il caso di Lorena Paolini – partendo proprio dagli ultimi sviluppi delle indagini che ci parlano solo di un negato secondo sopralluogo nell’abitazione da parte del giudice – è stato affrontato nella puntata odierna della trasmissione di Milo Infante Ore 14 che è riuscita ad intecettare ed intervistare la sorella della 53enne, Silvana che ci tiene immediatamente a mettere in chiaro che – nonostante “nessuno si è chiesto chi sia stato” ad uccidere sua sorella limitandosi a parlare “di suicidio” – “io non sto zitta e voglio tutta la verità su quello che è successo quella maledetta mattina”.
Tornando con la mente al 18 agosto, la sorella di Lorena Paolini ricorda che si trovava “al lavoro” quando ha ricevuto una “chiamata dal cellulare” della sorella: “Era mio cognato – ha spiegato – che mi ha detto che dovevo andare subito di corsa a casa loro”, per scoprire una volta arrivata che c’erano già diverse pattuglie di Carabinieri. “Quando sono entrata – continua Silvana – mi hanno detto che mia sorella era morta, che aveva avuto forse un malore o un infarto”, ma pochi minuti dopo un altro carabiniere “mi ha chiesto di uscire [e] mi ha detto che non aveva avuto un malore ma che era morta soffocata, strangolata“.
In quel momento ricorda che “è come se la mia vita si fosse fermata” dato che per lei Lorena Paolini – pur essendo più giovane – “era come se fosse una sorella maggiore” sempre pronta ad aiutarla e sostenerla quando ne aveva bisogno; mentre concentrandosi brevemente sulla figura del marito – che ricorda fosse andato addirittura a vivere “con un’altra donna” dopo la separazione – ha spiegato che “lei non me ne parlava tanto perché forse sapeva che non eravamo in ottimi rapporti visto che si erano separati e lei aveva sofferto molto”.