Lorena Paolini è stata uccisa a Ortona, il 18 agosto scorso, in casa. A chiamare i soccorsi è stato il marito, che ha parlato fin da subito di un malore. Fin da subito agli inquirenti è stato chiaro che la donna non fosse morta per un arresto cardiaco: i carabinieri hanno raccolto dai primi istanti le prove necessarie a dimostrare che in quella casa fosse avvenuto altro. La sorella di Lorena, Silvana, a “La vita in diretta” ha chiarito le voci delle ultime settimane, che parlano di un’eredità di 600.000 euro della donna: “Io non so nulla di questa storia dei 600.000 euro ma non escludo che sia possibile, anche se mia sorella non me ne aveva mai parlato”.



Secondo Silvana Paolini, ci sono tante persone che non dicono la verità su quella mattina: “Loro in quella villetta si comportano in modo strano, nessuno dice la verità. Non si può rimanere in silenzio. Io non dormo da un mese, sto male e penso sempre a cosa sia potuto accade in quella casa. Possibile che nessuno abbia sentito nulla? Non ci credo”.



Lorena Paolini, la sorella Silvana: “Voglio verità e giustizia”

Lorena Paolini non soffriva di depressione. A dirlo è la sorella Silvana, che dopo un mese non riesce ancora a darsi una spiegazione per quanto accaduto. La donna, a “La vita in diretta”, ha smentito categoricamente che la sorella potesse soffrire di disturbi psicologici: “Non è vero, lei era una donna forte come me, non lo avrebbe mai fatto, amava le sue figlie ed era innamorata del marito. Per me quella mattina c’è stata qualche discussione, a volte si comincia così e poi succedono cose più gravi. Questo è un pensiero mio. È stato accertato che mia sorella sia stata uccisa, non me lo sono inventata io. Chi sa parli. Voglio verità e giustizia per mia sorella”.

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