torna a far parlare di sé con alcune esternazioni su Instagram e lo fa con un post solo apparentemente tenero. Nella foto l’attore è immortalato con un bambino in braccio, mentre sorride spensierato. A far da cornice allo scatto, la scritta: “Bisogna essere duri, senza perdere la tenerezza…”. Quella stessa tenerezza che trapela dalla foto, però, va ben presto a cozzare con quanto scritto dallo stesso Crespi nella didascalia e nei commenti a seguire. Parole durissime indirizzate ai genitori e – si capirà più tardi proseguendo nella lettura dei suoi successivi interventi – in particolare al padre scomparso alcuni anni fa. “Quando i genitori… Ricordati che ti ho messo al mondo… e chi cazz* te lo ha chiesto???… prima di mettere al mondo i figli… bisogna imparare ed essere pronti a fare i genitori”, scrive l’attore che tempo lontano dal piccolo schermo. Le sue parole però non sono piaciute a tutti i follower. Qualcuno lo ha accusato di essere particolarmente duro, soprattutto in seguito ad un suo commento in cui definisce “ebeti” coloro che vanno in Chiesa, “un popolo di burro che si attacca a tutto invece di vedere e affrontare la realtà”.
LORENZO CRESPI CONTRO IL PADRE: “NON AVRÀ MAI IL MIO PERDONO”
ha poi voluto ribadire il suo pensiero contro il genitore usando, se possibile, parole ancora più dure: “Non pensate che io sia un tenerone… come non sono una persona cattiva… ma in certe situazioni… avendo visto e vissuto di tutto riesco ad essere talmente freddo e glaciale da terrorizzare i miei nemici… tipo il fatto che mio padre era un essere schifoso, un mostro, talmente infame da non voler neanche sapere neanche dove sia seppellito… è morto da 5 anni… e non avrà mai il mio perdono… la morte non cambia il male fatto”. Alcuni follower hanno visto nelle sue parole l’opposto di quanto l’attore abbia dichiarato, riconoscendo tuttavia tanta rabbia in lui. In tanti però si sono trovati in accordo con le pesanti accuse avanzate al padre, impossibile a detta di Lorenzo da perdonare nonostante la sua morte, avendo condiviso le stesse delusioni e i medesimi dolori. “Io non sono né Gesù né Dio… il perdono è roba loro…”, ha concluso Crespi.