IL 25 APRILE E LA RESISTENZA PER IL PRESIDENTE DELLA CAMERA LORENZO FONTANA

Antifascista convinto, cattolico praticante, leghista e umile servitore dello Stato: il Presidente della Camera Lorenzo Fontana nel giorno delle polemiche contro il Governo si racconta al “Foglio” e al “Corriere della Sera” spiegando perché si può celebrare la Festa della Liberazione senza retorica, odio e scontri come purtroppo hanno mostrato le varie piazze del 25 aprile oggi. Le contrapposizioni sul 25 aprile sono «una ferita profonda che fatica a rimarginarsi», spiega al “CorSera” il Presidente dei Deputati italiani. Per Fontana purtroppo le strumentalizzazioni a fini politici non aiutano affatto a rendere meno avvelenano il clima, oltre a non facilitare «l’elaborazione di un passato ancora tanto doloroso e pesante. Il Paese non ne ha bisogno».



Conferma poi la proposta di commemorare alla Camera il seggio che fu di Giacomo Matteotti, deputato socialista ucciso da sicari fascisti prima del Ventennio: si terrà giovedì 30 maggio, data non casuale in quanto 100 anni dopo il discorso di Matteotti in Aula contro il regime. È poi al “Foglio” che Lorenzo Fontana conferma come già ribadito negli scorsi anni di essere pienamente e convintamente antifascista, in risposta alla “nenia” sollevata dal mondo dei centri sociali e delle opposizioni che puntano a accusare il Governo di connivenza col regime: «sono antifascista e la Resistenza è un valore che fa parte della storia del nostro Paese».



DALL’ANTIFASCISMO AD EUROPA E USA: IL FUTURO DELLA BATTAGLIA PER L’OCCIDENTE

Il 25 aprile per il Presidente della Camera porta l’urgenza ancora oggi di riconoscersi in valori che possano e debbano essere comuni, a partire da quella che hanno ispirato la nostra Costituzione: «frutto della Resistenza antifascista, che ci tengo a ricordare, non è stata solo comunista, ma anche cattolica, liberale, monarchica». Ancora al “Foglio” Fontana ricorda come il pensiero oggi vada ai tanti, moltissimi cattolici che hanno fatto parte di quella Resistenza decisiva nello sconfiggere la dittatura fascista – assieme al fondamentale apporto degli angloamericani: «hanno dato un contributo fondamentale nella lotta di liberazione».



Secondo il Presidente Fontana, l’antifascismo che la sinistra contesta nelle parole e opere degli esponenti di Governo, non è qualcosa di “retorico” bensì «si vede poi dai fatti, dalle azioni che si compiono nella vita di tutti i giorni dal rispetto del pluralismo delle idee e dai valori che si trasmettono ai propri figli». Il 25 aprile serve a custodire e tramandare la memoria, ma allo stesso tempo occorre anche guardare avanti in quanto – dall’Europa al mondo – «Ci sono sfide cruciali all’orizzonte, che minacciano la pace e il futuro dei nostri figli. Non possiamo mancarle». Confermando il pieno sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Russia, così come l’asse fondamentale con l’Amministrazione Usa (qualsiasi essa sia, se Dem o GOP), Fontana riconosce la necessità di dirsi antifascista e non solo: «non è necessario, ma se mi chiedono se sono anticomunista rispondo di sì. E prendo le distanze da ogni forma di totalitarismo».