Lorenzo Fontana senza filtri nella lunga intervista rilasciata ai microfoni de La Verità. L’ex ministro della Famiglia ha detto la sua sull’attuale Governo e sull’assetto internazionale, non mancano di certo gli attacchi frontali. «Il Governo odia il tessuto produttivo del Paese»: così l’esponente della Lega sull’assenza di commercianti e imprenditori agli Stati generali lanciati dal premier, definiti da Fontana «una sceneggiata».
«Lui è in crisi, perché sono finite le conferenze stampa da lockdown. Doveva trovare un altro espediente per restare al centro dell’attenzione», ha spiegato Lorenzo Fontana, aggiungendo poco dopo: «Millanta grandi progetti. Ma a questo punto il governo avrebbe già dovuto metterli in cantiere. È arrivato tardi». Per il volto del Carroccio il premier si è seduto al tavolo con chi comanda veramente: «L’ideologia che avanza vuole restringere i margini di democrazia: come il Parlamento europeo, che è l’unico organo elettivo, conta poco o nulla, così il Parlamento italiano e i partiti, negli ultimi anni, sono stati screditati. È una deriva tecnocratica? È un nuovo fascismo».
LORENZO FONTANA: “NUOVA LEGGE PER L’OMOFOBIA? VOGLIONO IMPORRE PENSIERO UNICO”
Nella lunga intervista rilasciata ai microfoni de La Verità, Lorenzo Fontana si è poi soffermato sulle vibranti proteste in corso in America, con il Black lives matter che sta prendendo piede in tutta la nazione. Il giudizio dell’ex ministro è netto: «Nessuno protesta per i 9.000 arresti dei manifestanti a Hong Kong, però tutti s’inginocchiano, approfittando di un fatto, certo, deprecabile, ma che viene strumentalizzato per fare campagna elettorale contro Donald Trump. Le ha viste le statue abbattute? Io mi ricordo che queste cose le faceva l’Isis».
Non poteva mancare una battuta sulla nuova legge contro l’omofobia che il Governo è pronto a lanciare. Dopo aver ricordato che in Italia ci sono meno di trenta casi segnalati all’anno e che del resto le leggi esistono già, il leghista ha attaccato: «Lo scopo è imporre il pensiero unico. Vogliono togliere a noi identitari il diritto di parola. E per farlo ci sono due modi. Quali? Il massacro mediatico e la minaccia dell’intervento di un magistrato». In tal senso, Fontana ha specificato: «Ma se una persona comune, che magari esprime un’opinione banale sulla famiglia naturale, rischia la gogna sui media e persino di essere messa sotto indagine, secondo lei come va a finire?».