LA TELEFONATA DI PAPA FRANCESCO AL PRESIDENTE DELLA CAMERA LORENZO FONTANA
«Mi ha telefonato Papa Francesco sabato mattina»: lo ha rivelato il nuovo Presidente della Camera dei Deputati, il leghista Lorenzo Fontana, intervistato martedì sera a “Porta a Porta” pochi giorni dopo l’elezione di Montecitorio. Un discorso lungo in cui ha toccato vari temi, tra cui i riferimenti cattolici della sua formazione, l’impegno per la protezione di tutte le minoranze e le diversità, con però citazione iniziale dello stesso Papa Francesco invocante la pace per la guerra in Ucraina. Così Fontana racconta l’emozione di aver ricevuto una telefonata molto speciale: «sabato mattina: è stato molto bello perché mi ha ringraziato per quella mia citazione, ma a ringraziarlo sono stato io, per tutto l’impegno che ci mette da ogni punto di vista».
Secondo quanto ribadito più volte dal neo-Presidente della Camera nel corso dell’intervista, Papa Bergoglio «è un punto di riferimento per tutti i cattolici e non solo. Ricevere una telefonata da lui è stato eccezionale». Durante il suo intervento a Palazzo Montecitorio pochi istanti dopo l’elezione a Presidente, Lorenzo Fontana aveva infatti introdotto così: «Volevo dedicare un primo saluto al pontefice Francesco che rappresenta un riferimento spirituale per la maggioranza dei cittadini italiani. Il Papa sta svolgendo un’azione diplomatica a favore della pace senza uguali».
LORENZO FONTANA: IL PAPA, LA PACE E LE ACCUSE AL PRESIDENTE CATTOLICO
Eppure quel discorso in cui Lorenzo Fontana ha citato Papa Francesco, il beato Carlo Acutis e diversi altri capisaldi delle radici cristiane di Italia ed Europa, non è piaciuto a molti: da sinistra la polemica per un esponente della Lega da sempre schierato in contrasto ad aborto e leggi sul fine Vita, ma contestato anche da parte della Chiesa che non intende accettare le sue politiche sull’accoglienza dei migranti e il rapporto con le persone LGBTQ+. L’economista Luigino Bruni, esponente del Movimento dei Focolari ma anche leader del meeting The Economy of Francesco (cui ha partecipato il Papa ad Assisi lo scorso 24 settembre), ha dichiarato dopo il discorso alla Camera di Lorenzo Fontana: «Mi vergogno da cattolico vedere manipolati Papa e un ragazzo (Carlo Acutis, ndr) usati come arma contro famiglie omosessuali e migranti: non ho trovato nei Vangeli parole contro gay ma ne ho trovate molte sull’accoglienza degli stranieri. Lasciate stare i santi e occupatevi dei fanti».
Il Presidente della CEI Matteo Maria Zuppi parla di cattolici in politica come elemento importante, ma secondario rispetto allo «stare in strada», il quotidiano dei vescovi “Avvenire” ha richiamato il Presidente Fontana evidenziando l’importanza di cattolici in politica ma anche di «fatti concreti» che derivano dalla propria fede, come «l’accoglienza degli stranieri». La telefonata di Papa Francesco a Lorenzo Fontana arriva invece a sottolineare il ringraziamento del Santo Padre per la citazione, l’impegno per la pace e il riferimento costante all’insegnamento della Chiesa nella laicità della vita socio-politica. A domanda diretta sulla possibilità che lui sia retrogradò e omofono, la risposta del Presidente Fontana è netta: «Rispetto ogni scelta: ho la voglia di capire chi ha fatto scelte diverse. Quando conosco una persona gli chiedo il nome, non quali siano le sue tendenze sessuali. Nel mio modo di vedere c’è chi contro di me vuole creare il nemico: conosco molte persone. E si parla anche di come la Chiesa ha affrontato queste situazioni. Ma sono strumentalizzazioni».