A Storie Italiane il caso del 21enne Lorenzo Moi, morto lo scorso gennaio dopo essere stato investito da un bus dell’Atac. La mamma, in studio, racconta: “La sera dell’11 gennaio ci siamo recati in ospedale perchè Lorenzo stava vivendo un momento di difficoltà, volevamo capire il motivo del suo disagio e della sua forte agitazione. Ci avevano consigliato di andare in pronto soccorso con un certificato di diagnosi di temporanea incapacità di intendere e volere. Lorenzo è stato ricoverato e mio marito era entrato con lui”.



E ancora: “Lorenzo aveva una vita ricca di interessi e passioni ma ha mostrato un malessere forte che non era normale. Pensavamo ad un po’ di stanchezza poi abbiamo chiesto aiuto, chiedendo un consiglio al medico. Poi ci hanno mandato a casa perchè i medici ci hanno detto che la nostra presenza era inutile. L’abbiamo lasciato in mani sicure poi il cellulare alle 2:30 ha squillato e un medico ci ha detto che mio figlio si era svegliato, aveva vagato per l’ospedale in stato di agitazione e poi si era allontanato, poi mi hanno liquidato. Io ho richiamato ma mi hanno ribadito la questione, mio marito si è messo in macchina ed ha iniziato a cercare mio figlio”. E ancora: “Hanno permesso ad una persona malata di uscire dall’ospedale senza documenti, senza avere nulla, senza un cellulare”.



LORENZO MOI, INVESTITO DA AUTOBUS ATAC: LE PAROLE DELL’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA

Quindi la mamma di Lorenzo Moi ha proseguito: “L’ospedale ha chiamato anche una volante della polizia che però non ha potuto intervenire, quindi mio figlio si è allontanato”. E purtroppo quella notte il 21enne è stato investito da un bus dell’Atac ed ha perso la vita. Storie Italiane ha chiesto lumi anche all’ospedale, che ha però preferito non rilasciare dichiarazioni rimanendo comunque a disposizione.

L’avvocato della famiglia di Moi, aggiunge e conclude: “Stiamo cercando di comprendere come un soggetto in quelle condizioni, lasciato nelle mani dell’ospedale con i genitori che sono stati fatti lasciare andare a casa… come mai non si è potuto fare qualcosa per intervenire concretamente? Noi chiediamo che si facciano delle indagini per capire se vi sia stato qualcosa perchè secondo noi l’investimento è la conseguenza dell’uscita dal pronto soccorso”.