RTL 102.5 è la radio più ascoltata d’Italia e nel contempo il canale televisivo più visto per quanto riguarda un emittente radiofonica: “Radiovisione significa non solo far vedere la radio – racconta il principale editore del gruppo, Lorenzo Suraci, intervistato dai microfoni del quotidiano Libero – noi organizziamo contenuti che, da zero, sono fruibili sia in radio, sia in tv. E’ praticamente un simulcast: la pubblicità va in onda in radio, in tv o sull’app. Per noi è una cosa normale ormai”.
Un modello di radiovisione talmente ben riuscito che è stato recentemente copiato anche in Svizzera e negli Stati Uniti: “Fino a ieri mi hanno dato tutti del visionario – ha proseguito Suraci sull’argomento – ma la caparbietà che ci ha guidato in questi anni spingendoci a fare investimenti per milioni ed esseno diffusi dai bouquet televisivi più importanti d’Italia. Oggi possiamo dire che la diffusione di RTL 102.5, Radio Freccia e Radio Zeta, sono delle diffusioni che non hanno nulla da invidiare a quelle di Canale 5 e Rai 1″.
LORENZO SURACI: “RADIOVISIONE DI RTL 102.5 FRUTTO DI UN LAVORO DI 250 PERSONE”
Ovviamente, guai a pensare che la radiovisione sia un qualcosa di “semplice” e “secondario” rispetto all’emittente radiofonica vera e propria: “E’ frutto di un lavoro tecnologico, editoriale e artistico lungo vent’anni – dice a riguardo Lorenzo Suraci, che poi aggiunge – si tratta di un lavoro che impiega 250 persone al giorno, distribuite in tutti i reparti produttivi”. Fra le grandi novità introdotte di recente da RTL 102.5, anche il programma News, ricco di notizie, approfondimenti, talk e ovviamente musica: “In 30 anni abbiamo creato un gruppo altamente professionale di conduttori e giornalisti di grido – dice a riguardo l’editore radiofonico – oggi la mia grande libidine è aver dato l’opportunità a 30 giovani, tutti con un percorso formativo universitario concluso o in corso. Mi sono messo in testa che RTL 102.5 News sia realizzato al 100% da ragazzi con un’età di 21 anni che raccontino i fatti con il loro linguaggio”. Quindi Suraci conclude l’intervista a Libero al collega Francesco Fredella con il suo ‘motto’: “Avere fame, avere voglia di fare, sempre. Ma serve anche la capacità di autocritica, che è fondamentale per fare questo lavoro”.