Loretta Goggi intervistata da Candida Morvillo sul Corriere.it, racconta il suo modo di fare televisione nel corso degli anni. Agli inizi della carriera, la televisione era prettamente maschilista: “La conduzione e il primo nome erano dell’uomo: conducono Baudo e Goggi; Bongiorno e Goggi”. Secondo la celebre cantante ed imitatrice, l’uomo presentava mentre la donna completava lo show dal punto di vista estetico: “Eppure, io cantavo, imitavo, ballavo… Ho lasciato la Rai per questo. Un dirigente mi aveva detto: una donna non può gestire un programma da sola. Me ne andai a Canale 5 e, nel 1981, fui la prima col cognome nel titolo di una trasmissione: Hello Goggi”. Probabilmente il suo femminismo è figlio dei 18 anni avuti durante il 1968, anno della rivoluzione. A quell’età al Goggi stava sul set “della Freccia nera, in Scozia. La rivoluzione me l’hanno raccontata poi. Però ero cresciuta lavorando, gestendo scelte. A 22, arrivai a Canzonissima incosciente ma pronta”. La sua incoscienza dell’epoca? “Arrivare dopo Raffaella Carrà, fortissima e sex symbol”, confida.



Loretta Goggi femminista sul lavoro ma “a casa geisha!”

Parlando di donne sexy, anche Loretta Goggi lo era. Ecco perché, proprio nel 1979 fede la cover di Playboy: “per dimostrare non femminilità, ma che i cliché sono gabbie. Già da giovane attrice pativo perché ero sempre l’orfana malata e povera. Perciò mi ero data alle imitazioni. Quanto alla Carrà, so di esserne l’eterna seconda”. Niente modestia ma precisa: “Lei, Pippo Baudo, Mike Bongiorno sono icone, io una brava professionista”. Durante Miss Italia 2007 ha ripreso in diretta proprio Mike perché la ha annunciata con un quarto d’ora di ritardo. Quello è stato un gesto di maschilismo? “Per rispetto alla sua memoria, dirò solo che conservo una lettera della Rai che dice che non ero valletta, ma coconduttrice. Stimavo Mike, ma mi sono sentita offesa come professionista e donna”. In amore però, ha deciso di buttarsi alle spalle il femminismo ed anzi, era tutt’altro: “Gianni era un uomo al quale era impossibile dire no. Era stato quattro anni in Marina ed era militaresco anche nei rapporti con le persone”.



Loretta Goggi e Gianni Brezza: “Amore da non capirci più niente!”

Se fuori casa era piena di responsabilità, sotto il tetto domestico, Loretta Goggi racconta quanto fosse riposante affidarsi al marito ed essere la sua geisha. “Certo, non sempre ero propensa a prendere ordini e le liti erano quasi giornaliere. Ognuno aveva la propria valigia pronta sul soppalco”.  Gianni Brezza era maschilista? “Sì ed anche molto possessivo. Gli ultimi anni, voleva che usassi solo tailleur pantalone. Se ero in tournée senza di lui, dovevo chiamarlo appena finivo, quando salivo in taxi e scendevo dal taxi. E dovevo cenare da sola in camera”. L’atteggiamento geloso però, non le dava fastidio: “A me non è mai venuto in mente di andare con un’amica al cinema o a fare shopping. Da vedova ho dovuto riscoprirmi. Ero passata da vivere con papà a vivere con Gianni. Non avevo mai saputo se mi piacesse alzarmi presto o tardi o cosa mi sarebbe piaciuto fare senza chiedere all’uomo che avevo vicino”. Il primo incontro durante Fantastico. Per i balletti de Il Grande Gatsby, il Dottor Zivago, Anonimo Veneziano, serviva un ballerino e coreografo prorompente, capace di guidarla: “ovvero Brezza, che però a 41 anni, ormai, faceva lo skipper per i mari. Non voleva venire, lo convincono. Arriva e chiede: chi è la squinzia che devo far ballare? A 29 anni, fu il primo amore da non capire più niente”.

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