Loretta Goggi si gode l’applauso del suo pubblico a Verissimo – Le Storie, ringraziando fin da subito chi l’ha seguita dall’inizio: “Sono stata sempre molto posata, qualcuno mi ha accusata di essere algida. Il mio pubblico invece è cresciuto e qualcuno è invecchiato con me”. Sul rapporto col padre: “Aveva una grande passione per il canto e per la musica. E’ entrato alla Camera dei Deputati in realtà, una roba che all’epoca era inimmaginabile solo il pensare di poterci entrare. Lui ha creduto in me. Quando canti sei tu e mi ricordo la prima gara canora a Castrocaro. Mi dicevano che in diretta tremavo tutto e avevano ragione”. La Toffanin le chiede l’imitazione di Titti e la cantante non si tira indietro, replicando il suo “mi è semblato di vedele un gatto”. “Da ragazza pensavo di essere una gran cozza. A casa stava sempre in tuta. Mi mettevo gli indumenti di Gianni, così una volta mi sono vestita come la Monroe per lasciarlo a bocca aperta”. Per quanto riguarda l’arte, Mina è stata sua musa ispiratrice e Loretta non ne fa mistero. “Mina è virtuosismo, Patty Pravo magnetismo mentre la Vanoni entra nella parte”. La Goggi si commuove quando si parla del marito scomparso, Gianni Brezza: “E’ andato via dal teleschermo ma non da me”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
I momenti più belli di Loretta Goggi
Sono stati molti, a quanto lei stessa racconta, i momenti esaltanti nella carriera di Loretta Goggi, la cantante e showgirl romana di cui Verissimo ripropone quest’oggi un’intervista. Nel ripercorrere la sua esperienza – questa volta ai microfoni di Rolling Stone – la Goggi ha dichiarato di sentirsi abbastanza fiera: “Ho iniziato a dieci anni, suonando il pianoforte e cantando. I 16 anni li dedicavo alla scuola e al doppiaggio perché ero piatta. E proprio per questo sono stata scelta da Anton Giulio Majano per fare La Freccia Nera. […] Oppure vado da Baudo, si ammala l’imitatore Franco Rosi, facciamo una gag in cui imito Patty Pravo, e Pippo mi porta a Canzonissima, dove dalla prosa passo alla rivista. Lì, non sapendo come utilizzarmi mi fanno fare le imitazioni, viene ospite Alighiero Noschese e mi chiama a fare con lui il programma Formula due al 50%. E Noschese era il massimo all’epoca. Poi ho smesso tre o quattro volte di fare questo lavoro perché mi mancava la mia vita privata. Non sono mica normale io eh!”. Se non normale, è un’artista a tutto tondo, una di quelle capaci di destreggiarsi abilmente tra un registro e un altro, tra un personaggio e un altro.
Tutte le maschere di Loretta Goggi
Non è un caso, se Loretta Goggi si è distinta in particolar modo come imitatrice. Il suo eclettismo le ha permesso, nel corso degli anni, di indossare decine e decine di maschere senza tuttavia mai tradire quello che c’era sotto; in altre parole, la sua essenza. Per costruirsi una presenza televisiva credibile, Loretta ha dovuto faticare, considerando anche il fatto che il pubblico diffidava da chi non aveva un’identità (anche fisica) riconoscibile a colpo d’occhio. Si pensi ad esempio al caschetto della Carrà: il suo era più che altro un espediente comunicativo. Nel caso della Goggi, invece, i continui cambi look non hanno aiutato. Gli stessi media, all’inizio, non si fidavano: “Dicevano che chi fa imitazioni non ha una sua voce, come se vestire i panni di Mina, Liza Minelli e Barbra Streisand significasse non avere un’estensione vocale”. È per questo che si commuove, quando a Tale e Quale Show è lei la protagonista: “Vedere qualcuno che mi imita e coglie qualcosa di me, è ciò che meraviglia a tutti gli imitati. Una scoperta di quello che faccio, come canto. E mi commuove pensare che ci sono persone che possono avere notato quel quid che fa la differenza”.
Loretta Goggi “seconda” a Raffaella Carrà
Prima si è citata Raffaella Carrà: per anni sono corse voci su una presunta rivalità tra le due prime donne, la Carrà, appunto, e Loretta Goggi, ma quest’ultima, di recente, ha smentito tutto. “Fuffa”, l’ha definita, visto anche il fatto che le due sono buone amiche. “Siamo due persone caratterialmente e artisticamente molto diverse, ma anche molto simili in alcune cose”. Certo è che almeno un po’ in difetto si trova; per questo, non ha problemi ad ammettere di sentirsi “seconda” rispetto a Raffaella. “Non mi sono mai posta il problema di paragonarmi, ma nell’immaginario collettivo del pubblico televisivo ci sono dei miti: Baudo, Bongiorno, Corrado e Carrà. Sono riusciti ad arrivare al pubblico con una forza totalmente diversa dalla mia. Ma quando dico che sono seconda, non parlo di bravura o professionalità. Sono seconda rispetto alle icone televisive costruite negli anni ’70”.