Loris Gozi, super testimone del caso Roberta Ragusa, secondo il settimanale Giallo sarebbe stato arrestato. L’uomo, le cui dichiarazioni avrebbero contribuito al quadro di elementi a carico di Antonio Logli – marito della donna scomparsa a San Giuliano Terme (Pisa) nel gennaio 2012 e mai ritrovata, condannato in via definitva a 20 anni di carcere -, sarebbe stato fermato con l’accusa di aver aggredito alcuni poliziotti.

La difesa di Antonio Logli, scrive ancora il settimanale diretto da Andrea Biavardi, nel percorrere l’ipotesi di una revisione del processo, avrebbe dichiarato che l’arresto di Loris Gozi costituirebbe una ulteriore “prova” della sua inattendibiltà. L’avvocato di Loris Gozi, Antonio Cozza, sottolinea invece come la misura a carico del suo assistito non ha nulla a che fare con la testimonianza chiave resa nell’ambito dell’inchiesta e del processo per il caso Roberta Ragusa. Due vicende separate, dunque, che in alcun modo possono incrociarsi. Lo stesso difensore di Loris Gozi, riporta ancora Giallo, avrebbe spiegato che “è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e danneggiamento” e, in udienza per direttissima a Pisa, Loris Gozi avrebbe chiesto scusa dicendosi “sotto presssione”. In attesa del processo previsto per ottobre, avrebbe inoltre precisato il legale Antonio Cozza, l’uomo “è stato liberato con l’obbligo di firma“. Loris Gozi sarebbe stato fermato a seguito di una reazione alle forze dell’ordine chiamate a intervenire, il 9 settembre scorso, per una discussione in cui sarebbero volati insulti e provocazioni che lo avrebbero profondamente innervosito.

Loris Gozi, la difesa di Antonio Logli a caccia di elementi per la revisione

L’arresto di Loris Gozi non c’entra nulla con il caso Roberta Ragusa e con la sua testimonianza chiave nel processo ad Antonio Logli concluso con la condanna definitiva a 20 anni. Lo precisa ancora una volta a Giallo il legale Antonio Cozza, avvocato del super testimone che, con le sue dichiarazioni, avrebbe contribuito a portare sul tavolo degli inquirenti e dei giudici elementi importati a carico del marito di Roberta Ragusa. Più volte, anche ai microfoni della tv tra cui Mattino Cinque, Loris Gozi ha ribadito la sua versione dei fatti su cosa sarebbe accaduto nell’immediatezza della scomparsa di Roberta Ragusa e su ciò che avrebbe fatto il marito: “La mattina dopo è venuto a casa mia con una foto grande della signora e m’ha detto che era caduta dalle scale e aveva perso la memoria, cercava la moglie. Quando ci ho pensato, di averlo visto la sera lì (la notte della sparizione, ndr), e poi quando al telegiornale hanno detto che lui (Antonio Logli, ndr) era andato letto a mezzanotte, lì è iniziato il mio sospetto che avesse fatto del male alla signora Roberta Ragusa”.

La difesa di Antonio Logli è a caccia di prove che possano portare a una revisione, una strada che al momento apparirebbe impervia ma che continuerebbe a nutrire le speranze del detenuto sull’orizzonte di un ribaltamento del giudizio che lo ha visto finire in cella in via definitiva. Il team che assiste il marito di Roberta Ragusa punterebbe su una presunta testimonianza che i consulenti riterrebbero utile a scardinare quella di Loris Gozi. Nello specifico, si tratterebbe del racconto di un detenuto (che sarebbe stato quereleato, come lo stesso Logli, da Loris Gozi) che avrebbe rivelato alcune presunte confidenze di Gozi – all’epoca in carcere per altre questioni – su una presunta “falsa testimonianza” che gli avrebbe creato preoccupazione. Una circostanza smentita con forza dal super testimone del caso Ragusa.