Se l’ormone dello stress aumenta durante la gravidanza e precisamente durante il terzo ed ultimo trimestre, si va ad influenzare i punteggi del quoziente intellettivo del nascituro a sette anni di distanza dalla nascita. Si tratta di un risultato che è emerso da uno studio realizzato dagli scienziati dell’Odense University Hospital in Danimarca, citato dal sito dell’agenzia Agi e presentato in occasione del XXVI Congresso europeo di endocrinologia.



Il team, che è stato guidato da Anja Fenger Dreyer, ha esaminato i livelli di cortisolo e cortisone presenti in 943 donne in dolce attesa, per poi valutare il quoziente intellettivo dei loro bimbi a sette anni di distanza dalla nascita, e ne è emersa una correlazione diretta. Stando a quanto fanno sapere gli scienziati, una esposizione prenatale al cortisolo, che è un ormone steorideo che permette al corpo di rispondere allo stress, e che serve per far sviluppare il feto, può influenzare la funzione cognitivi dei bambini più in là con l’età.



ORMONE DELLO STRESS E GRAVIDANZA: I DATI EMERSI

E’ normale durante la gravidanza che i livelli di cortisolo aumentino, soprattutto quando i feti sono femminili, ma prima ad ora non era mai stata verificata l’associazione fra ormone dello stress e QI. Attraverso la ricerca si è dimostrato che i bimbi di età compresa fra uno e tre anni, sono associati a delle abilità linguistiche maggiori se le donne hanno riportato dei valori elevati di cortisolo sempre durante il terzo trimestre di gravidanza.

Nel dettaglio, i bimbi erano in grado di dire più parole nel periodo compreso fra 12 e 37 mesi, mentre le bimbe erano in grado di capire più parole, in particolare nella fascia di età compresa fra i 12 e i 21 mesi, di conseguenza i ricercatori sostengono che una maggior esposizione all’ormone dello stress migliori le capacità di linguaggio, comprensione e parola. E’ stato inoltre scoperto, come accennato sopra, che le mamme che aspettavano dei bimbi maschi, registravano livelli di cortisolo più basso rispetto alla “colleghe” in attesa di femminucce.



ORMONE DELLO STRESS E GRAVIDANZA: IL COMMENTO DELL’AUTRICE DELLO STUDIO

Fenger Dreyer, principale autrice dello studio, ha specificato che rispetto agli studi precedenti, che prendevano in considerazione solamente il cortisolo circolante nel sangue durante la gravidanza e il QI infantile “Nella nostra indagine abbiamo raccolto campioni di sangue e urine per indagare separatamente i risultati per maschietti e femminucce. Questo approccio ha rivelato che le bambine potrebbero essere meno vulnerabili all’esposizione prenatale del cortisolo fisiologico materno”.

La ricercatrice ci tiene inoltre a sottolineare che, rispetto a quanto elaborato attraverso altre ricerche, i risultati del loro studio suggeriscono appunto che “alti livelli di esposizione prenatale al cortisolo potrebbero avere un effetto temporaneo sullo sviluppo cognitivo dei bambini”. Uno studio senza dubbio molto interessante che come al solito andrà ulteriormente approfondito per capire eventualmente come possa trovare applicazione in maniera concreta.