Lory Del Santo e la morte dei 3 figli: Conor, Loren e il bambino nato prematuro
Lory Del Santo, ospite oggi pomeriggio di Caterina Balivo a La volta buona su Rai 1, ha affrontato nella sua vita alcuni dolorosissimi lutti. L’attrice è diventata mamma per 4 volte ma ha visto morire ben 3 figli, avuti da differenti relazioni: ad oggi l’unico rimasto in vita è Devin, il suo secondogenito nato nel 1991 dalla relazione con l’imprenditore Silvio Sardi. Ma come sono morti i 3 figli di Lory Del Santo? La prima volta che rimase incinta era il 1986: nell’agosto di quell’anno, infatti, diede alla luce il primogenito Conor, avuto dal chitarrista Eric Clapton.
Il piccolo tuttavia morì nel 1991 a quasi 5 anni per una circostanza tragica: cadde infatti dal 53° piano di un grattacielo di New York per una disattenzione, con la tata che lo vide sprofondare nel vuoto dopo aver attraversato una porta-finestra lasciata erroneamente aperta da un addetto alle pulizie. Nello stesso anno nacque Devin, mentre nel 1999 ebbe il terzo figlio Loren da una relazione con un uomo di cui non ha mai rivelato l’identità: il ragazzo, che soffriva di anedonia, è morto suicida negli USA nel 2018. Infine, Lory Del Santo negli anni ’90 ha avuto un altro figlio dalla relazione con il tennista Richard Krajicek: il piccolo nacque prematuro e morì dopo due settimane per un’infezione.
Lory Del Santo e il dolore per la morte dei figli: “Quando ti alzi una volta…“
Lory Del Santo ha spesso fatto i conti con il dolore per la morte dei figli e, nel corso degli anni, si è fatta forza per cercare di metabolizzare i lutti. In una recente intervista rilasciata a Domenica In, l’attrice ha raccontato i drammi della sua vita e rivelato com’è riuscita a risollevarsi: “È terribile, l’immagine è di me stesa per terra che riuscivo a stare a terra per ore. Poi basta, ed ho detto: che faccio sto sdraiata tutta la vita? No e mi sono alzata: quando tu ti alzi una volta sei capace di rialzarti ancora“.
Inoltre, aveva rivelato con l’amaro in bocca: “A rialzarmi non mi ha aiutato certo la famiglia che in tutte le mie vicissitudini non c’è mai stata. Forse è stato meglio perché non mi avrebbero capito”.