Claudio Lotito, in visita alla camera ardente di Sinisa Mihajlovic in Campidoglio a Roma, ha ricordato l’ex allenatore del Bologna scomparso all’età di 53 anni a causa della leucemia mieloide acuta, contro cui ha a lungo combattuto. “Un grande amico, un grande uomo e un grande padre. Ha avuto il coraggio di portare avanti una malattia che è stata devastante. Per noi è un esempio di dignità e di forza”, ha affermato il presidente della Lazio come riportato da Calciomercato.com.



Il numero uno biancocelesti, ai microfoni dei giornalisti presenti, ha voluto esprimere una sua riflessione in merito ai drammi che stanno colpendo il mondo dello sport in modo sempre più frequente. “Penso che dobbiamo approfondire alcune tematiche, ricorrono troppo spesso alcune malattie che potrebbero essere legate al tipo di stress e di cure”, ha sottolineato. Il riferimento, tra gli altri, è a Gianluca Vialli, che qualche giorno fa ha annunciato di dovere lasciare temporaneamente il suo incarico di capo delegazione della Nazionale italiana di calcio sotto consiglio dei suoi oncologi a causa degli sviluppi del tumore al pancreas con cui combatte da cinque anni.



Lotito: “Troppe malattie tra ex atleti, serve approfondire”. L’appello

Le parole di Claudio Lotito alla camera ardente di Sinisa Mihajlovic risuonano dunque come un appello al mondo della scienza affinché si indaghi sulla possibile correlazione tra il manifestarsi di determinate malattie e lo stile di vita degli ex atleti.

“Stiamo parlando del nulla, non c’è nessun discorso scientifico, certo però ci dobbiamo porre l’interrogativo sul perché accadono queste cose in modo ricorrente. Accadono anche nella vita ordinaria, ma su dei fisici possenti e forti è più difficile che possano accadere”, ha precisato il presidente della Lazio. E conclude: “Mi auguro non ci sia nessun nesso però ci dobbiamo porre delle domande a 360° per approfondire alcuni tipi di malattie che purtroppo cominciano a essere ricorrenti nel nostro mondo”.