Avere figli al giorno d’oggi sembra un regalo riservato solo a pochi. Complici soprattutto l’instabilità lavorativa un cui versano i giovani, oltre ad un contesto sociale che porta talmente tanto all’insicurezza da non avvertire il bisogno di essere genitori. Troppe responsabilità, troppo desiderio di indipendenza per pensare a crescere una giovane vita indifesa. Eppure, in questo clima di disillusione, la genitorialità sta assumendo una possibilità futura tra gli under 20. A rivelarlo è stata Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, che nel suo editoriale su Il Giornale ha riportato un’indagine Istat da cui trarre uno spunto di riflessione.



A farla da padrone sono i giovanissimi, di età compresa tra gli 11 e i 19 anni. Fa ben sperare che proprio in questa fascia si concentrino i maggiori sogni di matrimonio e figli secondo i dati raccolti. E la ministra Roccella riconduce questo ottimismo al Governo Meloni, che avrebbe fatto della natalità uno dei punti fondanti del suo programma.



AVERE FIGLI: SFUMA LA PAURA SUL FUTURO?

Ci raccontano che i giovani d’oggi hanno paura del futuro e vivono di incertezze. Eppure i segnali poco positivi da cui sono circondati non li ha fatti desistere dal pensarsi genitori un domani, vedendo i figli come un valore aggiunto nelle loro vite. Meno propensi a formare una famiglia i ventenni, probabilmente trascurati da anni di abbandono e noncuranza da parte delle forze politiche di turno all’Esecutivo.

Questi dati vengono interpretati da Stefania Roccella come una spinta per il Governo a fare ancora di più, investendo maggiormente in interventi premiali nei confronti di chi sceglie la genitorialità. Solo così si può concretamente combattere la piaga della denatalità, che affligge in realtà tutto il territorio europeo. “Il risultato più significativo che possiamo raggiungere è regalare pienezza attraverso i figli” conclude Roccella, superando i dubbi di chi ancora non avverte quella stabilità necessaria ad allargare la famiglia.