Le svapo possono giocare un ruolo significativo nella lotta globale al fumo. A dirlo è l’analisi più completa degli studi realizzati sui rischi per la salute delle sigarette elettroniche realizzata fino ad oggi, commissionata dall’Office for Health Improvement and Disparities, presso il Department of Health and Social Care in Inghilterra.



I ricercatori del King’s College di Londra hanno affermato che i fumatori che sono passati allo svapo sperimentano una “sostanziale riduzione” della loro esposizione a sostanze tossiche, attingendo a oltre 400 studi pubblicati in tutto il mondo, molti dei quali hanno esaminato i segni di danno o i livelli di sostanze tossiche nel corpo dopo aver fumato e svapato. La maggior parte degli studi ha rilevato gli effetti a breve o medio termine prodotti dal fumo o dallo svapo, come livelli elevati di nicotina e specifici composti cancerogeni, mentre finora gli scienziati hanno acquisito soltanto poche informazioni sugli effetti sulla salute a lungo termine potenzialmente più gravi che si verificano dopo anni di utilizzo dei prodotti.



Il rapporto ha comunque rilevato che i livelli di sostanze tossiche, come nitrosammine, monossido di carbonio e composti organici volatili, erano uguali o inferiori nei vapers rispetto ai fumatori. I livelli erano ancora più bassi nelle persone che non usavano prodotti a base di nicotina.

Ann McNeill, autrice principale dello studio, ha ricordato che il fumo è la prima causa di morte della metà di tutti i fumatori regolari e di lunga durata, ma che due terzi dei fumatori adulti erano inconsapevoli che lo svapo fosse meno dannoso. «Lo svapo rappresenta solo una piccola parte dei rischi del fumo a breve e medio termine; tuttavia, questo non significa che lo svapo sia privo di rischi, in particolare per le persone che non hanno mai fumato», ha detto.



Debbie Robson, coautrice del rapporto, ha invece affermato che aiutare le persone a passare dal fumo allo svapo deve diventare una priorità del governo per raggiungere l’obiettivo di un’Inghilterra senza fumo entro il 2030.

Tra gli adulti in Inghilterra il fumo è diminuito con l’aumento dello svapo, ma la stessa tendenza non si sta verificando tra i più giovani. Secondo il rapporto, a fumare tra gli 11 e i 18 anni era il 6,3% nel 2019 e il 6% nel 2022, mentre lo svapo è passato dal 4,8% all’8,6%. Nell’ultimo anno, i tassi di svapo sono raddoppiati tra i giovani tra i 16 e i 18 anni. È illegale vendere vaporizzatori ai minori di 18 anni, ma le scuole secondarie hanno segnalato un aumento dello svapo tra gli alunni, in gran parte guidato da vaporizzatori usa e getta, che sono disponibili in gusti come orsetti gommosi, zucchero filato, cialde e ciambelle.

«Dovremmo garantire – ha detto Lion Shahab, professore di psicologia della salute e co-direttore del Tobacco and Alcohol Research Group, presso l’University College di Londra – il giusto supporto ai fumatori adulti con informazioni sul ruolo delle svapo nello smettere di fumare e dovremmo anche inviare materiale educativo ai giovani prima che inizino a fumare sigarette e svapo, oltre a migliorare le politiche di marketing e pubblicitarie. Se questo equilibrio può essere raggiunto, le sigarette elettroniche possono svolgere un ruolo importante nella lotta al fumo nel Regno Unito».

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