In vista della COP10 di Panama, nel corso della quale si discuteranno le prossime strategie per la lotta contro il fumo di sigaretta a livello globale, il Regno Unito si trova a discutere sulla sua posizione, in netta controtendenza con l’Oms.

Negli ultimi anni, infatti, il Regno Unito ha fatto della lotta contro il fumo tradizionale un vero e proprio punto fondamentale della politica interna, promuovendo nella popolazione l’adozione di prodotti con nicotina senza combustione, come le sigarette elettroniche o i riscaldatori di tabacco. L’approccio UK è diventato in breve tempo un modello a livello internazionale, un punto di riferimento per la riduzione del rischio che, fino ad ora, ha portato grandissimi benefici alla salute pubblica. Grazie alla lotta contro il fumo a combustione, infatti, nel Regno Unito (certifica l’Office for Health Improvement and Disparities) si è confermata “la stima di almeno il 95% di danni in meno nel breve e medio periodo“. Il premier Sunak, recentemente, ha sottolineato che “se riuscissimo ad aiutare gli attuali fumatori adulti a passare ai vaporizzatori (..) ci sarebbero chiari vantaggi per la salute pubblica“.



LA LOTTA AL FUMO NEL REGNO UNITO E LE POSIZIONI IN VISTA DELLA COP10

A fronte dell’imminente dibattito che avrà luogo a Panama per delineare in nuovi indirizzi dell’OMS sulla lotta al fumo, il Regno Unito si è trovato recentemente a discutere, in una seduta della Camera dei Comuni, sulle posizioni da adottare in occasione della COP10.



Il timore inglese, infatti, è che se l’Oms riuscisse a far passare la strategia della tolleranza zero si finirebbe per minare gli sforzi del Paese in merito all’approccio di riduzione del danno adottato fino a questo momento, peraltro con successo.

Porteremo avanti la nostra posizione sul fatto che [le sigarette elettroniche] rappresentano uno strumento importante per aiutare le persone adulte a smettere di fumare“, ha promesso Andrea Leadsom, sottosegretaria alla salute del Regno Unito parlando del dibattito alla COP10 sulla lotta contro il fumo, sottolineando che non è intenzione del governo inglese “attuare ulteriori restrizioni sulla pubblicità e le sponsorizzazioni. La nostra delegazione sarà guidata dal buon senso e non da decisioni della conferenza ad esso contrarie“.



Sulla lotta al fumo del Regno Unito con un approccio di riduzione del rischio si dice fermo anche il deputato Andrew Lewer, secondo il quale “è chiaro il fatto che il vaping è almeno del 95% meno dannoso del fumo e che i prodotti a tabacco riscaldato sono considerevolmente meno dannosi“. Posizione, queste, condivise “da un novero di stimati esperti di salute pubblica, medici e scienziati“. La posizione dell’Oms, secondo Lewer, “non è soltanto contrario alla posizione del Governo britannico [ma] minerà significativamente gli obiettivi di salute pubblica in tutto il mondo”.

SPECIALE SALUTE – IL DIBATTITO SCIENTIFICO SUL FUMO

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