L’iscrizione degli operatori esteri all’interno del registro Oam per volontà delle nuove direttive europee, sta dando già importanti frutti: infatti nel 2022 le operazioni sospette in criptovaluta sono state 826 rispetto alle 326 registrate nel 2021. In totale nel 2022 le segnalazioni Uif quindi quelle sospettate di tentativi di riciclaggio, sono aumentate del 11,4% rispetto all’anno precedente. Il totale delle operazioni segnalate è 155.426: la lotta all’evasione fiscale dunque si fa più intensa che mai.



Lotta all’evasione fiscale: il resoconto Uif

Si tratta di un resoconto del secondo semestre 2022 presentato dall’Unità di Informazione finanziaria per l’Italia. Ma il dato interessante è che le segnalazioni in valuta virtuale sono più che raddoppiate secondo lo stesso organismo E questo potrebbe essere dovuto al fatto che questi operatori sono stati inseriti, come detto poc’anzi, all’interno del registro Oam. Questo ha consentito un maggiore incrocio di dati relativi alle transazioni digitali in criptovaluta da parte di operatori esteri che operano anche sul territorio italiano. Negli ultimi sei mesi infatti l’Italia ha registrato 81.228 segnalazioni di operazioni sospette, con un +17%, rispetto al 2021.



L’identikit dei “segnalatori” è in aumento per quanto concerne la categoria dei professionisti che passa dal 3,5% del secondo semestre 2021 al 3,8% del 2022.

Lotta all’evasione fiscale: aumentano le segnalazioni del 50%

In particolare le segnalazioni inoltrate dai notai e dal Consiglio Nazionale del notariato e degli operatori non finanziari passano dal 2,3% al 3,1%.

Si nota anche un incremento dei soggetti che effettuano attività di custodia e trasporto valori e che hanno aumentato il contributo, in termini di segnalazione delle operazioni sospette, del 50%.

L’Europa ha avviato un’importante fase di regolarizzazione seguendo di pari passo le scelte americane. Sicuramente seguire le operazioni sospette e recepire anche le segnalazioni dei professionisti del settore oltre alle società di pagamenti e gestione delle transazioni, istituti di credito, pone un’importante base per distinguere quali di queste transazioni possono essere considerate sospette e quali invece no. Il tutto si inscrive sempre nell’ottica della lotta preventiva all’evasione fiscale.