“Nel suo miglior interesse”: è la frase ormai di rito in ogni caso che riguardi la linea sottile tra eutanasia e accanimento terapeutico su un paziente in coma, specie quando viene deciso che al paziente in questione vengano sospese le funzioni che lo tengono in vita. Succede per l’ennesima volta nel caso di un ragazzino inglese di 12 anni, Archie Battersbee, trovato dalla madre per terra con una corda al collo, quindi un tentativo di suicidio anche se la donna ritiene che il figlio abbia preso parte a una delle tante tragiche sfide che si tengono su Internet. Il ragazzo era ancora vivo e i medici che lo hanno in cura al Royal London Hospital ritengono che sia morto e affermano che il trattamento di supporto vitale dovrebbe finire. “Nel suo miglior interesse” ovviamente. In casi come questo, nel Regno Unito l’ultima parola se sospendere le cure spetta all’Alta corte, la vita insomma viene messa in mano a dei giudici, una cosa inquietante. Si oppone la madre: chiede che si dia al ragazzino più tempo per capire se è in grado di riprendersi. Dice: “Sono passate solo cinque settimane, mi ci è voluto più tempo per superare l’influenza. Che fretta c’è?’”. Ha ragione.
I responsabili dell’ente governativo dell’ospedale hanno allora detto di fare un test per stabilire se Archie sia ormai morto a livello di tronco cerebrale, quella parte che è responsabile delle funzioni vitali di una persona e se quindi ci si trovi davanti a un caso di eutanasia o accanimento terapeutico. L’associazione Christian Legal Center che offre servizi legali sostiene la famiglia nella sua richiesta di aspettare prima di procedere alla sospensione delle funzioni vitali. L’Alta corte dovrebbe decidere a breve. Il fratello di Archie, Tom, 22 anni, e la sorella Lauren, 20 anni, vengono ogni giorno a trovarlo e cercano di spingerlo a rispondere. La sua famiglia gli parla e suona la sua canzone preferita, Lucis Dreams di Juice WRLD, insieme ai messaggi vocali dei suoi amici. La sorella ha creato una pagina Instagram “Spread the purple wave” con aggiornamenti regolari sulle condizioni di Archie. In attesa di aggiornamenti, sappiamo purtroppo che le vite umane sono un costo economico, si preferisce eliminarle.