La lotteria degli scontrini diventa istantanea. Il cambiamento è stato annunciato nel corso della esposizione della Relazione al Senato sullo stato di attuazione del Pnrr aggiornata a inizio ottobre, in quanto la misura è inserita nel piano utile a contrastare l’evasione fiscale. La procedura, come riportato dal Corriere della Sera, subirà delle modifiche con l’obiettivo di renderla più semplice e automatizzata: un sistema informatico e telematico farà sì che tutti i registratori di cassa presenti sul territorio nazionale generino un “QR-code” per permettere di partecipare alla lotteria all’atto dell’emissione dello scontrino fiscale.
“L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, l’Agenzia delle Entrate e Sogei Spa (in quanto partner tecnologico dello Stato) stanno lavorando all’implementazione del sistema informatico e la tecnologia sarà tecnologicamente pronta, in versione ‘beta’, entro la fine del 2022. Il primo quadrimestre del 2023 sarà utilizzato per testare gli ambienti reali e verosimilmente nel secondo semestre 2023 potrà effettivamente entrare in funzione la tecnologia su tutto il territorio nazionale”, hanno detto.
Lotteria degli scontrini diventa istantanea: le nuove modalità
La lotteria degli scontrini diventa dunque istantanea: i consumatori non dovranno caricare alcun codice sul sistema per partecipare, dato che all’emissione dello scontrino la procedura sarà automatica. “Tutti gli scontrini partecipano alla lotteria in via potenziale, nel senso che non sarà più necessario, all’atto dell’acquisto, dichiarare all’esercente l’intendimento della partecipazione alla lotteria da parte del consumatore”, hanno spiegato.
Anche la riscossione dei premi sarà più semplice. Il cliente dovrà soltanto verificare con un’App di Stato (già esistente e denominata “Gioco Legale”) se lo scontrino è vincente. Il nuovo sistema in tal senso “deve essere implementato con le certificazioni necessarie di sicurezza per evitare pagamenti di premi non dovuti (che si prevedono essere automatici essendo diverse centinaia di migliaia e con un controvalore di diverse decine di milioni di euro) rispetto a possibili contraffazioni di codice”.