Louis Dassilva è al momento l’unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, ma non l’unico sospettato su cui si vuole fare chiarezza. L’uomo di 33 anni, vicino di casa della vittima e amante della nuora della donna, Manuela Bianchi, era finito subito nel mirino degli inquirenti, che già a ottobre la procura di Rimini voleva indagarlo. A svelare il retroscena è Quarto Grado, aggiungendo che il legale dell’indagato ha ottenuto una dilazione degli esami irripetibili disposti per stabilire se ci sono sue tracce sulla scena del crimine: sulla parete destra del vano scale, sulla borsa che Pierina Paganelli aveva ancora al braccio sinistro e soprattutto sugli indumenti della vittima, trovati sollevati e lacerati, “come per un tentativo di violenza carnale o forse per inscenarlo“.



Ma ci vorrà almeno un mese per l’avvio di questi approfondimenti, insieme agli esami sul coltello da cucina e sul bisturi sequestrati a Louis Dassilva, sui campioni repertati nel suo bagno e sui vestiti consegnati un mese dopo il delitto di Pierina Paganelli. Alcune tracce del senegalese potrebbero essere presenti sulla scena del crimine, perché era stato convocato lì con altri due vicini al momento della scoperta del corpo, proprio da Manuela, la nuora con cui Pierina Paganelli era in disaccordo.



OMICIDIO PIERINA PAGANELLI, GLI ELEMENTI CONTRO LOUIS DASSILVA E LE PAROLE DELL’AMANTE

A “incastrare” Louis Dassilva sarebbero i video di due telecamere di sorveglianza nei pressi dello stabile dove Pierina Paganelli è stata trovata morta nell’ottobre scorso. La prima è quella di una farmacia della zona, che mostra il senegalese camminare con vestiti diversi da quelli consegnati agli inquirenti; la seconda è quella interna alla farmacia: si vede un uomo della sua altezza mentre porta via un sacchetto della spazzatura, che forse potrebbe nascondere l’arma del delitto. Eppure, la moglie Valeria Bartolucci e l’amante Manuela Bianchi sostengono la sua estraneità, in particolare la prima aveva affermato che il marito era a casa quando è stato commesso l’omicidio.



A credere nell’innocenza di Louis Dassilva anche Loris Bianchi, fratello di Manuela, secondo cui il fatto che sia indagato non vuol dire che sia colpevole, quindi crede alle sue parole e non ha cambiato idea su di lui. Manuela Bianchi a Quarto Grado ha, invece, raccontato che la relazione extra coniugale era finita da tempo, perché lui ha scelto la moglie, quindi nega che ci sia ancora qualcosa e che si siano scambiati dei messaggi scritti a mano e lasciati in una bottiglia. “Non ho paura di un’indagine o di un arresto“, ha aggiunto l’ex amante di Louis Dassilva in merito ad un’eventuale iscrizione anche del suo nome nel registro degli indagati.