Fedez e il Love Mi sotto accusa, cos’è successo durante il concerto?

Si è concluso da ieri il concerto benefico Love Mi a Milano e le critiche iniziano a proliferare. L’ultima in particolare è molto seria e attacca direttamente il padre e creatore dell’evento, il cantante Fedez. L’accusa è che avrebbe permesso a un cantate di esibirsi davanti ai migliaia di giovani, pronunciando frasi omofobe e sessiste, senza intervenire.



Il concerto gratuito, organizzato in piazza Duomo sotto iniziativa in primis di Fedez e in seguito di J-ax, è nato con lo scopo di raccogliere fondi per la fondazione TOG, Together To Go, specializzata nella riabilitazione di bambini e bambine con problematiche neurologiche complesse. Tutto molto bello e commovente se non fosse che, nonostante la natura socialmente utile dell’evento, il cantante trapper Paky non si fosse esibito con la sua “gang” cantando testi di canzoni a dir poco agghiaccianti, definite da Twitter e dal web scandalose, omofobe e razziste. A destare lo scalpore di tutti è però un altro fatto, ancor più grave, ossia che Fedez, il paladino femminista e LGBTQ+ dei social, non abbia speso una parola a riguardo permettendo a un cantate di usare termini come “ricchion*” e “finocch*”.



La canzone shock di Paky e il silenzio di Fedez e della Ramazzotti

“Figlio di puttana, non finocchi*, ho una nove vera, non farlocco”, recita così la canzone Blauer, che il giovane cantante trapper Paky ha presentato sul palco. L’artista è stato senza dubbio uno dei più attesi e acclamati dai giovanissimi della piazza, nonostante i suoi testi siano molto aggressivi e ricchi di frasi colorite. Un esempio? “Metto rapper puttan* in ginocchio”, o ancora: “La scena in Italia è piena di ricchion*”. Frasi e parole che è dura ascoltare nel 2022 senza storcere il naso.



Ovviamente questa esibizione ha fatto infuriare molti telespettatori che più che con lui se la sono presa con Fedez. L’idea che va per la maggiore è che avrebbe dovuto commentare, dato che sui social è sempre stato paladino degli “smalti per uomini” e il “colore rosa anche sui maschi”. La sua non-risposta suona ancor più grave se si pensa che l’evento è stato trasmetto in prima serata su Italia 1. La critica colpisce anche la presentatrice dell’evento Aurora Ramazzoti, che anche se da sempre icona femminista e attivista contro il body shaming, sulle parole di Paky ha taciuto. “Dove si è nascosta la femminista indignata” è ciò che chiede a gran voce il web.