Lowlow ha recentemente pubblicato il suo singolo ”Fino a che non ti odierò”, realizzato in collaborazione con Ghemon. Il brano è stato prodotto da Simone Oriana, Stefano Fisico e Daniele Stefani, e il testo racconta di una storia finita in cui sono convissute contemporaneamente l’intensità e l’evanescenza dell’amore. Sull’incontro artistico con il collega Ghemon ne aveva parlato come un momento fondamentale che ha sigillato questo pezzo: ”Si è instaurata un’intesa tale che è stato facile lavorare con una visione condivisa cercando un’atmosfera intima, personale”.
In attesa di dar vita al prossimo album, a cui Lowlow sta lavorando per farlo uscire nei prossimi mesi, l’artista è tornato a parlare di ”Fino a che non ti odierò” in occasione di una intervista per All Music Italia. Durante la quale ha detto di sentirsi alla ricerca di suoni: ”Questo progetto è il più variegato, dal punto di vista musicale, a cui abbia mai lavorato. Per scherzare dico che è un prodotto un po’ schizofrenico. Però per fortuna c’è questo filo conduttore, che lega la grande diversità, che è la mia scrittura”.
Lowlow: “Non mi sono mai fermato”
Il rapper di Roma, parlando di ”Fino a che non ti odierò”, si è inevitabilmente soffermato sul lavoro fatto con Ghemon e sugli elementi che li accomunano, come la continua ricerca musicale e la sperimentazione: ”Io sono un suo grande fan. E’ stato un onore lavorare con lui, è una persona che stimo molto sia artisticamente che intellettualmente. Abbiamo dei gusti molto simili, lui ha una cultura molto vasta, e se devo trovare un elemento che sento in comune con lui è un’inquietudine artistica che fa sì che puoi sempre fare meglio. Mantenendo però una coerenza, che poi è la tua personalità”.
Lowlow non ha mai fermato la sua attività, nemmeno durante l’ultimo anno che è stato caratterizzato dalla pandemia da Covid-19 e che ha portato allo stop forzato molte persone. Nel 2020 ha infatti pubblicato un album e lavorato sui pezzi usciti nel 2021. Ad All Music Italia ha detto: ”Io questo periodo molto brutto l’ho vissuto abbastanza bene. E’ un eufemismo ma il punto è che ho sentito tante volte dire, da colleghi e non, ‘mi sono fermato’. Io non l’ho mai fatto e questa cosa mi ha un po’ salvato perché ho lavorato tantissimo sulle cose che stanno venendo fuori ora. Durante il lockdown ero in un periodo in cui avevo bisogno di guardarmi intorno e di capirmi. Il fatto di farlo mentre lavoravo ha fatto sì che adesso mi sento padrone dei miei mezzi”.
L’album di Lowlow
Dopo i primi due mixtape che Lowlow ha pubblicato agli esordi, quando ha avuto l’occasione di collaborare con Gemitaiz, Mostro, Briga, Rocco Hunt e tanti altri, il primo album è arrivato nel 2013. Affermandosi sempre di più nel panorama rap italiano, e tenendo moltissime date live in giro per l’Italia, nel 2016 è stato il primo rapper ad entrare a far parte dell’etichetta discografica Sugar Music. Con l’album ”Redenzione”, uscito nel 2017, ha raggiunto 25 mila copie vendute e la certificazione di disco d’oro.
Ma tra i singoli più fortunati di Lowlow ricordiamo ”Ulisse”, che si è rivelato il suo maggiore successo commerciale con il quale ha raggiunto la decima posizione nella Top Singoli e ha ottenuto due dischi di platino per aver venduto più di 100 mila copie in Italia. Nel 2020 è giunto al quarto album (Dogma 93), composto da quattordici brani, e in contemporanea è stato rilasciato il singolo omonimo, il cui testo si distingue per i numerosi richiami a pellicole cinematografiche. Oggi l’artista è al lavoro per il suo quinto progetto discografico, in arrivo nei prossimi mesi, del quale ha detto ad All Music Italia solo: ”Sentirete sicuramente la voglia di fare un po’ di più, di andare oltre i propri limiti”.