Esce venerdì 30 luglio il nuovo album di Lowlow. Si intitolerà “In prima persona” (Epic Records Italy/Sony Music Italy) e vuole porsi come un’evoluzione artistica e personale del rapper romano. Il filo conduttore del progetto è la lente di Giulio (vero nome di Lowlow), attraverso la quale ha deciso di raccontare il quotidiano, nonché il suo vissuto, per la prima volta senza filtri.
Intervistato da Billboard Italia, l’artista ha parlato di In prima persona rivelando quella che desidera sia la reazione dell’ascoltatore: “Vorrei che mi si conoscesse in tutte le mie sfaccettature, che fanno parte della mia complessità certo, ma a volte magari vengono coperte dalla mia foga eccessiva. Ammetto di non essermi concentrato sulla percezione degli altri ma sul modo di raccontarmi più autentico e sincero possibile”. Quello che Lowlow spera è che non venga recepito solo lo sfogo, la sua scrittura tagliente può fare in modo che appaia “quasi schizofrenico” ma chi lo ascolterà dovrà capire la diversità tra i brani.
Lowlow: “Giulio è una persona intelligente e insoddisfatta”
All’interno del nuovo album di Lowlow ci sono quattro featuring: “La meglio gioventù” con J-Ax, “In terza persona” con SVM, “Coscienza sporca” con Briga e “Fino a che non ti odierò” con Ghemon. Fra le altre tracce c’è “Milano-Roma”, nel qualche il rapper si mette molto a nudo tant’è che a Billboard Italia ha spiegato che racconta di un episodio che gli è capitato sul treno: un gioco di sguardi con una ragazza, “non ne avevo mai parlato prima però esiste anche quel Giulio lì“.
Lowlow ha iniziato la sua carriera artistica partecipando a diverse battle di freestyle in giro per l’Italia, tra il 2006 ed il 2011 quando non aveva ancora diciotto anni. Oggi dice che “quella spontaneità penso di averla portata nella scrittura“, inoltre le paragona ai live, i quali gli mettono già tanta ansia, e ammette che le battle sono “ancora peggio”. Il progetto discografico In prima persona racconta chi è realmente Giulio e lo fa attraverso otto brani, tra cui “Urlo d’aiuto”, che usa per descriversi come una persona ansiosa, intelligente, insoddisfatta “perché vuole sempre mettersi in gioco e mettere più carne al fuoco possibile”.