I numeri impressionanti di LP segnano un successo dietro l’altro

C’è anche LP tra i protagonisti di Battiti Live 2023. Reduce dalla realizzazione di “Love Lines”, il nuovo album in uscita il 29 settembre, la cantante non vede l’ora di salire sul palco di Bari e condividere col pubblico tutte le sue emozioni. Emozioni che, recentemente, ha condiviso anche sulle pagine di Vanity Fair, dove ha ripercorso le tappe che l’hanno portata ad essere una delle songwriter più apprezzate a livello internazionale. Come non citare, quindi, i numeri da capogiro di Lost On You del 2017, in grado di conquistare un pubblico di oltre 25,7 milioni di ascoltatori mensili e registrare concerti da tutto esaurito in tutto il mondo.

Numeri che indicano la crescita della cantante, la quale non dimentica affatto da dove è partita: “La mia prima canzone era tra la fine dell’adolescenza e i vent’anni. Forse ancora prima, ho scritto una canzone per mia madre. Era un semplice esercizio di scrittura. In realtà c’è sempre una vita prima di un brano e una vita dopo. Anche per i fan, immagino, sia lo stesso. È come se non riuscissi a immaginare la tua vita prima di quella canzone”, ha raccontato.

LP e la scoperta del songwriting e della sessualità: “Non ho deciso io…”

Tra i temi più importanti di sempre, per LP, oltre al songwriting, c’è sicuramente quello della sessualità. “I due più grandi viaggi che ho intrapreso sono stati la scoperta del songwriting e della mia sessualità”, ha raccontato l’artista. “Prima non l’avrei fatto. Non so quale dei due percorsi si è aperto davanti a me per primo, nessuno dei due l’ho deciso io. Non ho deciso che avrei intrapreso una via nella musica. E allo stesso modo prima di allora non avvertivo piena libertà”.

Nella stessa intervista, LP fa riferimento ad passato non semplice, a causa dei pregiudizi delle persone e di una società ancora arretrata. “Non mi sentivo così libera nel luogo in cui vivevo. Non c’era un clima culturale che permetteva a chiunque di dire: ‘Ehi, sono bisessuale, sono… sono gay, sai, sono transgender’. Non l’abbiamo detto come community subito, ci abbiamo messo più tempo. Erano altri tempi. Oggi il fatto che i bambini abbiano possibilità di espressione a tredici anni è una grande e profonda rivoluzione”, ha dichiarato.