Il caso di Elena Bruselles e Luana Costantini, madre e figlia morte in casa a Roma, è un giallo dietro cui si staglia anche l’ombra della pista esoterica. Nell’abitazione dove sono stati trovati i corpi delle due donne, 83 e 54 anni, sarebbe stato rinvenuto materiale compatibile con riti legati all’occultismo, e un dato, su tutti, alimenta il mistero: l’anziana sarebbe deceduta almeno un mese prima della scoperta dei cadaveri e della morte della figlia. Quest’ultima, se fosse confermato tale scenario, avrebbe vissuto tra quelle mura in presenza del corpo della madre ormai quasi mummificato.



Luana Costantini è stata descritta da alcuni conoscenti e residenti della zona come “molto cambiata” negli ultimi tempi, sia nell’aspetto, apparso particolarmente “trascurato” a chi la incontrava, sia nel comportamento definito molto schivo. “Era dimagrita molto, sembrava assente“, ha dichiarato a La vita in diretta uno dei testimoni. Secondo un’amica di Luana Costantini, come riportato dal Messaggero, la 54enne sarebbe cambiata notevolmente dopo l’incontro con un uomo poi diventato il suo compagno, Paolo Rosafio, sedicente sciamano noto in un gruppo social dedicato al paranormale con lo pseudonimo Shekhinà Shekhinà. Sentito come persona informata sui fatti, non indagato, Rosafio avrebbe fornito la sua versione sulla storia con la donna indicando anche il giorno in cui avrebbe lasciato l’abitazione di Luana Costantini.



La versione dello “sciamano” che conviveva con Luana Costantini

Ai microfoni de La vita in diretta, l’avvocato Ada Alibrando, che assiste l’ex compagno di Luana Costantini, ha sintetizzato la versione dell’uomo recentemente rintracciato in Puglia dagli inquirenti e sentito come persona informata sui fatti. Lo “sciamano” Shekhinà Shekhinà, il cui vero nome è Paolo Rosafio, avrebbe vissuto nell’abitazione della 54enne e della madre di lei, Elena Bruselles, fino al dicembre scorso. Non è chiaro se sapesse della morte dell’83enne che, secondo una prima analisi medico legale, sarebbe deceduta a ridosso del 28 dello stesso mese.



Il legale di Rosafio ha precisato alcuni punti del racconto dell’uomo, che avrebbe confermato agli investigatori la relazione con Luana Costantini sostenendo però che non fosse finita: “Paolo è andato via dalla casa di Luana il 29 dicembre 2022 – ha puntualizzato l’avvocato Alibrando –, è sceso giù (in Puglia, ndr) in treno, durante le festività del 24-25-26 era a casa insieme a Luana e alla signora Elena. Dalle dichiarazioni del mio assistito emerge che entrambe erano vive, lui ha salutato Luana ed è sceso per trascorrere il Capodanno giù ed ecco perché ha portato via poca roba, considerato che poi doveva risalire“. Apparterrebbero quindi a Paolo Rosafio gli indumenti maschili rinvenuti nell’abitazione delle vittime, ma lui assicura di essere andato via quando le due donne erano ancora in vita. Secondo il suo legale, sarebbe “fortemente provato” dopo la morte della compagna e dell’anziana madre.