Luana D’Orazio, il figlio sarà affidato per due anni ai nonni materni
Nei giorni scorsi il tribunale dei minori di Firenze si è espresso sull’affidamento del figlio di sei anni di Luana D’Orazio, giovane 22enne uccisa il 3 maggio 2021 da una macchina tessile nella fabbrica dove lavorava a Montemurlo (Prato). Raggiunta dal Corriere della sera, la mamma di Luana ha espresso il desiderio di non parlare del nipotino, ma in merito ha commentato: “Lo proteggo e lo proteggerò per sempre. Della decisione del Tribunale dei minori non sapevo niente”. Adesso il piccolo è stato affidato per 24 mesi ai nonni materni con i quali sia prima che dopo la tragedia ha sempre vissuto. Dopo la morte della madre, i servizi sociali hanno ritenuto che questa fosse per lui la soluzione migliore.
Il padre biologico del piccolo Alessio, Giuseppe Lerose, operaio che vive in Calabria, aveva chiesto di poter continuare ad avere contatti con il figlio. Tuttavia proprio l’avvocato dell’uomo, Domenico Sirianni, ha confermato la decisione del Tribunale: “Il tribunale ha deciso l’affido di Alessio per due anni ai nonni materni ma allo stesso tempo ha dato indicazioni ai servizi sociali di ricostruire anche il rapporto con il padre. Il mio assistito ha deciso di non fare ricorso. Non ha mai chiesto l’affido, ma solo di vedere il figlio. È convinto di non avere avuto giustizia ma che sarà il figlio a capire negli anni che suo padre non ha rinunciato a lui”.
Luana D’Orazio, fissata udienza per il rinvio a giudizio dei 3 imputati
I genitori di Luana D’Orazio e nonni materni di Alessio, tuttavia, la penserebbero in modo differente e a loro dire il padre si sarebbe sempre disinteressato del bambino. Dopo la breve relazione con l’uomo, Luana aveva già ottenuto l’affidamento del figlio e gli stessi magistrati avevano riconosciuto che il padre biologico non avesse fatto molto, fino a quel momento, per il bambino. Il prossimo 5 settembre si terrà un’udienza per la nomina del giudice tutelare mentre il 22 settembre l’udienza per il rinvio a giudizio dei tre imputati accusati di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche del macchinario che provocò la morte di Luana D’Orazio.
Si tratta della titolare dell’orditoio, Luana Coppini, il marito Daniele Faggi e il tecnico manutentore Mario Cusimano. La madre di Luana D’Orazio, intanto, non ha dubbi: “Le responsabilità sulla morte di mia figlia le hanno tutti e tre gli imputati. Chi è stato a manomettere i sistemi di sicurezza della macchina che ha ucciso mia figlia? È stato un fantasma? E allora se è così organizziamo una squadra di ghostbuster”.