La morte della 22enne Luana D’Orazio, risucchiata da un rullo mentre si trovava sul posto di lavoro all’interno di un’azienda tessile di Montemurlo, provincia di Prato, ha generato sgomento e commozione in tutt’Italia. La madre della ragazza, Emma Marrazzo, l’ha ricordata così di fronte ai microfoni dei cronisti sulla porta di casa: “Era dolce, bella, buona, solare, umile. Era contenta del lavoro che faceva, le piaceva lavorare. Aveva tanta voglia di lavorare per costruirsi un futuro, perché era fidanzata da due anni”.
La donna ha poi aggiunto quanto segue: “Ora voglio giustizia. Il nostro primo pensiero adesso è per il bambino di Luana, 5 anni e mezzo. Lei era una ragazza madre, che amava tanto la vita. Al bimbo non faremo mancare nulla, ma certo gli mancherà l’essenziale, l’amore della sua bella e brava mamma. Gli diremo che è volata in cielo e adesso è una stella”.
LUANA D’ORAZIO, PRESTO L’AUTOPSIA
Anche il fidanzato di Luana D’Orazio ha parlato con i giornalisti e le sue parole sono state riprese da “Il Corriere della Sera”: “Avrebbe dato il mondo per me, ci frequentavamo da due anni, sono stati due anni bellissimi nonostante questo periodo di quarantena, siamo stati sempre insieme. Quanto al suo lavoro, mi parlava del posto di lavoro, era contenta, ma c’erano tante cose che non le andavano bene. Siamo giovani, però era contenta perché riusciva a dare un contributo in casa”. La Procura di Prato, nel contempo, ha aperto un fascicolo sull’accaduto e il procuratore capo, Giuseppe Nicolosi, ha affermato a “Il Corriere della Sera”: “Siamo al lavoro per capire se e cosa non abbia funzionato nel macchinario, compresa la fotocellula di sicurezza. Abbiamo ricevuto i rilievi e nelle prossime ore nomineremo dei periti per gli accertamenti tecnici sui documenti raccolti dalla polizia giudiziaria. Speriamo di poter eseguire presto anche l’autopsia sul corpo della giovane, per cui abbiamo già dato mandato”.