Luana D’Orazio aveva 22 anni e un bimbo piccolo quando, il 3 maggio 2021, perse la vita in un drammatico incidente sul lavoro mentre lavorava a un orditoio presso un’azienda tessile di Montemurlo (Prato). La sua vicenda è finita al centro di un processo per omicidio colposo e rimozione dolosa di cautele antinfortunistiche, tre gli imputati. Per due di loro, Luana Coppini e Daniele Faggi titolari della ditta in cui si consumò la tragedia, il gup avrebbe accolto il patteggiamento rispettivamente di 2 anni di reclusione e 1 anno e 6 mesi, pena sospesa per entrambi. Il 13 dicembre è la data in cui, secondo quanto riportato da La Nazione, si aprirà il processo a carico del terzo imputato, il tecnico manutentore Mario Cusimano che, diversamente dai primi, avrebbe scelto un’altra strada e di andare avanti con il procedimento.



La difesa dell’uomo, secondo lo stesso quotidiano, punterebbe a una presunta nuova pista che avrebbe come nodo chiave la scoperta della firma di un elettricista su un foglio che riguarderebbe il funzionamento dei circuiti elettrici del macchinario “gemello” a quello in cui la giovane Luana D’Orazio avrebbe trovato la sua trappola mortale. La persona che avrebbe sottoscritto il documento sarebbe anche protagonista delle testimonianze di alcuni operai della ditta che, stando alle informazioni riportate dalla stessa testata, avrebbero riferito di aver visto l’elettricista e un’altra persona impegnati in un intervento sui macchinari poi oggetto d’inchiesta. Scenario che, se confermato, potrebbe incidere sulla ricostruzione portata avanti dalla Procura sulla morte di Luana D’Orazio.



Luana D’Orazio: nuova fase del processo prossima all’avvio

A margine del patteggiamento accolto per i due titolari dell’azienda imputati nel processo per la morte della giovane mamma Luana D’Orazio a Montemurlo, riporta Ansa, la madre della 22enne ha espresso il suo dolore per le aspettative disattese sull’esito giudiziario: “Speravo in una pena più giusta, sono molto delusa“. Questo il commento di Emma Marrazzo al termine dell’udienza. Ora la nuova fase sarebbe prossima all’avvio, il 13 dicembre, e vedrebbe alla sbarra come imputato il manutentore.



Secondo La Nazione, a ridosso dell’udienza preliminare a carico dell’uomo, la difesa avrebbe depositato una memoria in cui si punterebbe l’attenzione sull’analisi dell’altro orditoio, macchinario identico a quello in cui Luana D’Orazio avrebbe perso la vita. Focus sulla firma di un elettricista che, riporta ancora il quotidiano, alcuni operai avrebbero visto intervenire prima che si consumasse il dramma di Luana D’Orazio. Ne deriverebbe l’orizzonte di una nuova pista rispetto alla ricostruzione condotta dagli inquirenti in merito all’incidente mortale e alla presunta manomissione del macchinario (azione che avrebbe compromesso lo “stop” dello stesso, impedendo così che l’orditoio si fermasse dopo aver agganciato la povera Luana D’Orazio).