Luca Abete insultato e aggredito con calci e schiaffi ad Afragola, in provincia di Napoli, durante la registrazione di un servizio. L’inviato di Striscia la notizia si stava occupando dei cosiddetti “equilibaristi“, come vengono chiamati quei baristi che effettuano le consegne in bicicletta, col vassoio tra le mani, mettendo a rischio non solo se stessi, ma anche gli altri. Si tratta, infatti, di una condotta che contravviene a qualsiasi norma. Luca Abete aveva immortalato e intervistato uno di questi ragazzi, infatti poi si è recato dal gestore del bar per chiedere spiegazioni, ricevendo però insulti, offese e minacce.
«Vattene, altrimenti ti rompo i denti. Ti uccido! Se ne deve andare altrimenti gli sparo!», ha urlato l’uomo all’inviato di Striscia la Notizia, che manderà in onda nella serata di oggi, lunedì 9 gennaio 2023, il servizio che mostra come l’uomo si sia scagliato contro Luca Abete con calci e uno schiaffo in pieno volto. Nessun commento da parte del diretto interessato: l’inviato si è limitato ad annunciare sui social la messa in onda del servizio.
LA PRECEDENTE AGGRESSIONE SUBITA DA LUCA ABETE
Non è purtroppo la prima aggressione subita da Luca Abete. Prima di Natale, infatti, Striscia la notizia aveva trasmesso l’inchiesta dell’inviato sul commercio di pillole con presunti effetti dimagranti, vendute illegalmente via social da improvvisate dietologhe influencer. Queste prescrivono anche la dieta da seguire, oltre a garantire perdite di peso in tempi rapidi. La troupe del tg satirico si era recata a Napoli da una di queste dietiste-influencer che vantava di avere grandi quantitativi di un prodotto assolutamente illegale in Italia e che può causare problemi di salute. Dopo aver mandato un’attrice, che si era finta interessata all’acquisto, l’inviato di Striscia la notizia aveva intercettato la venditrice. Questa aveva cominciato a prendere a schiaffi Luca Abete, riempiendolo di insulti e minacce. «Ti distruggo! Fate pena». Non aveva ricevuto un trattamento migliore l’attrice: «Sei una bastarda. Pu**ana!».