Luca Argentero è riuscito a colpire il pubblico italiano grazie al suo ultimo lavoro: lo vediamo infatti nella fiction Doc – Nelle tue mani, in onda nella prima serata di Rai 1 di oggi, giovedì 9 aprile 2020, e nei panni di Andrea Fanti. Un medico il cui caso si ispira alla storia vera del dottor Pierdante Piccioni, che dopo aver avuto un incidente stradale ha perso la memoria. “Non me ne vogliano tutti gli attori, ma è lui quello che ho pensato potesse interpretarmi fin dall’inizio”, ha detto Piccioni, come riferisce LaNostraTv, “Riesce a far diventare il medico una persona profondamente empatica. E poi anche fisicamente lo trovo somigliante. Ricorda me quasi 20 anni fa”. Senza considerare che la suocera del vero medico, oggi 82enne, è un’ammiratrice di Argentero. “Ormai con Luca ho un bel rapporto“, ha detto ancora il dottore, “durante le riprese stavamo sempre al telefono perchè lui voleva sentirmi raccontare le mie storie per immedesimarsi meglio nel ruolo“.
Intanto Argentero colleziona ancora una volta un record di ascolti grazie alla messa in onda del secondo appuntamento della fiction: 8 milioni e 44 mila telespettatori con il 29& di share. “Ho sempre pensato, fin dal primo giorno, che era importante essere credibile in tutto, dal modo in cui parli e ti rivolgi al paziente”, ha detto l’attore a Repubblica, “con la serie raccontiamo un’eccellenza italiana, la sanità, e mai come in questi giorni abbiamo la dimostrazione che siamo fortunati a vivere in Italia”. In merito a Piccioni, che Argentero definisce “una persona straordinaria”, non ci sono dubbi secondo l’artista: “Ho la fortuna di vestire i panni di un medico che tutti vorremmo incontrare”. Nonostante un passato da persona fredda, distaccata e quasi priva di emozioni, il suo Fanti infatti dimostrerà con il ritorno in corsia di essere profondamente cambiato. Anche se presto il passato ritornerà a bussare alla sua porta.
Luca Argentero, quella chiacchierata con Pierdante Piccioni
Luca Argentero ha avuto modo di parlare a lungo con il dottor Pierdante Piccioni, il medico a cui si ispira il suo personaggio Andrea Fanti, protagonista della fiction Doc – Nelle tue mani. “Un uomo molto diretto“, dice a Repubblica, “quando incontri Pierdante sai che non ha filtri: è pericoloso ma molto interessante. Il suo libro è esaustivo, le nostre chiacchiere sono più legate a aspetti generali della vita, a come si può immaginare il mondo dodici anni fa, perché il mondo cambia in modo rapido. È stato interessante da lui capire questo tipo di spaesamento. Io personalmente mi sono concentrato sui rapporti emotivi“. Non è un caso tra l’altro che fra le serie preferite di Argentero c’è The Good Doctor, con protagonista un brillante Freddie Highmore, oltre che New Amsterdam. “Ho avuto un po’ di ansia da prestazione”, confessa poi riguardo al set, “nella prima puntata in pratica interpreto tre personaggi diversi: Fanti pre-incidente, Fanti post e Fanti giovane nei flashback. Non si gira in ordine cronologico, la mia era anche una preoccupazione tecnica, sei diverso tutte le volte, tre personaggi in uno non sono uno scherzo. Dal terzo episodio in poi va tutto liscio, c’è il caso di puntata“.
In passato come attore, Argentero ha spesso dimostrato di preferire il cinema alla tv e ora invece sembra aver fatto inversione di rotta. Non senza una profonda riflessione, soprattutto per via della difficoltà, in generale, di invogliare le persone ad una visione su grande schermo. “Abbiamo deluso il pubblico”, ammette, “le serie stanno crescendo in termini di fruibilità e ti permettono di lavorare su un personaggio per tanto tempo. Mi interessava provarci, avevo girato Sirene ma non era così lunga”. Tutto questo non toglie che l’artista nutra un profondo e intramontabile amore per la cinematografia. “Penso che abbia una magia unica“, sottolinea, “però quando mi hanno raccontato questa storia non ho avuto dubbi. Dal punto di vista tecnico è interessante, è diverso rispetto a un film, dove ogni scena è calibrata e unica. In una serie hai tantissimi giorni e mesi a disposizione“. Per interpretare questo nuovo ruolo, Argentero poi ha dovuto memorizzare alcuni aspetti tecnici dell’essere medico, come l’auscultazione. Il tutto reso possibile grazie al tirocinio che tutti gli attori e i registi hanno fatto presso il Policlino Gemelli di Roma.