Luca Attanasio, l’ambasciatore ucciso il 22 febbraio 2021
Un anno fa, il 22 febbraio 2021, l’ambasciatore italiano della Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustafà Milambo, sono stati assassinati in un agguato, nella parte più orientale del Paese, nel confine tra Rwanda e Uganda. Il gruppo di banditi, armati di kalashnikov e machete, che assalì il convoglio aveva chiesto 50 mila dollari, ma i passeggeri non avevano quella somma di denaro e l’imboscata si è trasformata in un sequestro a scopo di estorsione. Ma l’azione è fallita con la sparatoria in cui sono rimasti vittime tre persone. I dettagli dell’agguato sono stati svelati dagli atti dell’inchiesta della Procura di Roma a carico di Rocco Leone, vicedirettore del Pam, il Programma alimentare dell’Onu, e il suo collaboratore locale Mansour Rwagaza, accusati di omicidio colposo per non aver rispettato i protocolli di sicurezza nella preparazione del viaggio.
L’inchiesta sulla morte di Luca Attanasio in Congo
Nel corso dell’interrogatorio Rocco Leone ha ricostruito le fasi dell’agguato e gli ultimi momenti di vita dell’ambasciatore Luca Attanasio: “Il conflitto a fuoco è durato almeno cinque minuti, poi c’è stato un minuto di silenzio e lì è successo il peggio. Il carabiniere si è alzato e ha provato a sollevare l’ambasciatore dalla cintura, a quel punto è stato colpito a un braccio e al fianco sinistro… Ho visto chiaramente che gli assalitori sparavano contro la guardia del corpo e l’ambasciatore, hanno tirato quattro colpi contro di loro…”, riporta il Corriere della Sera. Alla base Onu, dotata di un piccolo ospedale, Attanasio è stato portato in sala operatoria, ma per lui non c’era più niente da fare A un anno di distanza, le autorità congolesi hanno arrestato sette presunti sequestratori, che avrebbero confermato nella sostanza la versione delle vittime superstiti dell’agguato.