«Uno dei giovani più brillanti della nostra diplomazia». Così Alfredo Mantica, ex sottosegretario agli Esteri che lo ebbe nella propria segreteria alla Farnesina, spiega chi era Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano ucciso in Congo. Chi ha lavorato con lui evidenzia il carattere ottimista e propositivo. Il sindaco di Limbiate lo ricorda come «il nostro fanciullo immortale». Di sicuro si tratta di un profilo che rappresenta un’Italia che esiste ma non viene valorizzata come meriterebbe. L’ex studente della Bocconi nella 2020 ottenne la promozione a consigliere d’ambasciata. «Tutto ciò che noi in Italia diamo per scontato non lo è in Congo dove, purtroppo, ci sono ancora tanti problemi da risolvere», disse Luca Attanasio durante la cerimonia di consegna del premio internazionale Nassiriya per la Pace, ricevuto qualche mese fa. come riportato dal Corriere della Sera.



«Il ruolo dell’ambasciata è innanzitutto quello di stare vicino agli italiani ma anche contribuire per il raggiungimento della pace». Ma era conosciuto anche nella Comunità di Sant’Egidio per la sua attenzione alle campagne di contrasto dell’Aids e per l’assistenza ai profughi. (agg. di Silvana Palazzo)



CHI ERA LUCA ATTANASIO, UCCISO IN CONGO

Terribile notizia in arrivo dalla Repubblica Democratica del Congo dove l’ambasciatore italiano Luca Attanasio è stato ucciso in un attentato dalla dinamica ancora poco chiara assieme ad un carabiniere della scorta: l’agguato è avvenuto stamattina a Goma mentre il diplomatico si trovava sulla sua vettura in un convoglio della Monusco che trasportava anche il capo delegazione UE. La Farnesina ha purtroppo confermato i decessi: «L’ambasciatore ed il militare stavano viaggiando a bordo di una autovettura in un convoglio della MONUSCO, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo».



La nota esprime profondo dolore per la perdita del giovane ma esperto ambasciatore: Luca Attanasio è sposato con Zakia Seddiy, Presidente della fondazione MamaSofia, padre di tre bimbe e diplomatico molto apprezzato alla Farnesina e nei consessi internazionale: «Sognare un mondo più bello insieme è possibile», così la moglie di Attanasio descriveva quel mondo di missione e volontariato in una parte troppo spesso dimenticata di mondo.

CHI ERA LUCA ATTANASIO: LA CARRIERA

43enne di Limbiate, provincia di Milano, Luca Attanasio si era laureato con lode all’Università Commerciale Luigi Bocconi (2001), dopo un breve percorso professionale nella consulenza aziendale ed un Master in Politica Internazionale. Ha intrapreso nel 2003 la carriera diplomatica e viene assegnato subito dalla Farnesina agli Affari Economici: solo in un secondo momento viene promosso alla direzione generale per l’Africa e successivamente – nel 2004 – vice capo segreteria del sottosegretario di Stato con delega per l’Africa e la Cooperazione Internazionale.

Come riporta il mini-focus de la Farnesina sul “chi è” il giovane ambasciatore italiano ucciso in Congo, tra il 2006 e il 2010 Attanasio diventa capo dell’Ufficio Economico e Commerciale presso l’Ambasciata d’Italia a Berna. Nel 2013 è rientrato al Ministero degli Esteri ma solo 2 anni dopo è di nuovo in Africa, in Nigeria precisamente: dal 5 settembre 2017 è capo missione a Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo, dove poi nel 2019 diviene Ambasciatore Straordinario Plenipotenziario accreditato in RDC. L’associazione QualBuonVento descriveva così Luca Attanasio dopo un incontro nel 2018 presso la casa famiglia che accoglie ragazze madri: «presenza gentile, rassicurante; la sua felpa, informale, si sposa bene con il colore delle nostre t-shirt. A pelle, mi è subito simpatico».