L’attore Luca Barbareschi è stato prosciolto dall’accusa di essersi appropriato di poltrone, condizionatori ed altri materiali del Teatro Eliseo di Roma per un valore di circa 813 mila euro approfittando del dissesto finanziario della precedente proprietà. Lo ha deciso il gup Chiara Gallo con la formula “perché il fatto non sussiste”, spiegando così, ieri, il proscioglimento del direttore dell’Eliseo. “E’ andata bene”, sono state le prime parole di Barbareschi riprese dal quotidiano Corriere della Sera, dopo aver appreso la decisione del giudice. Una vicenda, quella che vide coinvolto Barbareschi, che risale al marzo del 2016 quando la procura capitolina gli contestò la violazione della legge fallimentare. Oggi Barbareschi può tirare un sospiro di sollievo ed emozionato commenta, come riporta il quotidiano: “Non avevo dubbi sull’esito del procedimento, sono soddisfatto”. Ad ogni modo, tra i corridoi del Tribunale ha voluto lanciare un appello a favore del Teatro Eliseo: “Vorrei che ora si capisse la grande difficoltà di gestire questo teatro simbolo della Capitale. Stimolo il ministro della cultura Dario Enrico Franceschini a rivedere il meccanismo delle sovvenzioni”.
LUCA BARBARESCHI PROSCIOLTO NELL’AMBITO DELL’INCHIESTA SUL TEATRO ELISEO
Il Teatro Eliseo, come spiegato da Luca Barbareschi, pur essendo un teatro di rilevanza italiana culturale non prende i soldi dal Comune né dalla Provincia o dalla Regione: “I miei dipendenti hanno ricevuto solo un mese di cassa integrazione. Noi facciamo tutto da soli. Ma io credo nell’Eliseo, altrimenti non l’avrei acquistato”, ha aggiunto l’attore. Le difficoltà del teatro avevano portato alla prima iscrizione nel registro degli indagati del nome di Barbareschi al quale la procura aveva contestato il traffico d’influenze per ottenere quattro milioni di fondi dalla Finanziaria del 2017, reato per il quale Barbareschi è stato rinviato a giudizio a novembre del 2019 e per il quale è sotto processo. Per il momento però si ritiene soddisfatto dalla decisione del gup tanto da commentare all’AdnKronos: “Esiste una giustizia, una verità. Questa decisione conferma che all’Eliseo siamo persone per bene e spero che questa sentenza stimoli anche il ministro Franceschini a rivedere il meccanismo delle sovvenzioni pubbliche, in quanto l’Eliseo percepisce un decimo di quello che prendono gli altri”.