Luca Barbareschi senza filtri nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica. Protagonista su Rai 3 con il talk show In barba a tutto, si è detto soddisfatto della sua “creatura”, sottolineando di rendersi conto di essere ingombrante. «In genere vado a ruba come ospite, posso parlare di qualsiasi cosa e mi piace quando mi provocano. Il problema è che andando all’attacco do sempre il peggio di me», ha spiegato.
Luca Barbareschi ha poi parlato delle voci che lo hanno sempre descritto come un uomo di destra, spiegando di sentirsi più a sinistra di quelli di sinistra: «Pago le tasse, nei film o negli spettacoli invito che parlava male di me. Spiegai che il Valle non avrebbe riaperto, invece l’Eliseo è riaperto. Non gridavo al Valle, però avevo consigliato: “Fate due grandi spettacoli e rimarrete tutta la vita”».
LUCA BARBARESCHI: “LA MALDICENZA É IL MALE PEGGIORE”
Luca Barbareschi ha poi messo nel mirino l’accanimento nei confronti dell’Eliseo, per poi concentrarsi su chi ha affermato che farà un programma comico su Rai 2 perché protetto da Fratelli d’Italia: «Un’idiozia. Per la gente sono sempre protetto da qualcuno. Da chi sono protetto per fare il nuovo film di Woody Allen o la serie di Sky? Da chi sono protetto per aver fatto Olivetti, Io sono Mia, la fiction su Walter Chiari? Barbareschi è protetto da HaShem, da Dio. La maldicenza è il male peggiore. La politica è morta». L’attore e produttore ha poi elogiato il direttore di Rai 3, Franco Di Mare, per aver avuto coraggio con In barba a tutto, ma sulla Rai, a suo avviso gestita dagli agenti, il giudizio è a dir poco tranchant: «Cosa serve? Un amministratore delegato che ci dica la sua visione, uccidono la più grande fabbrica culturale. E’ un paese che piange i morti e fotte i vivi, non c’è un corridoio della Rai senza la faccia di Fabrizio Frizzi, vogliamo parlare di come lo hanno trattato da vivo? Battiato lo hanno preso in giro per i testi, ora è un genio – ha aggiunto Luca Barbareschi – Da morto Totò diventa figo, perché hanno bisogno di diventare famosi loro».