Luca Barbareschi, produttore del film “Appunti di un venditore di donne” tratto dal best seller di Giorgio Faletti e che sarà trasmesso in prima visione assoluta su Sky Cinema Uno il 25 giugno, in una lunga intervista rilasciata a Libero, oltre a parlare del film, fa il punto sulla situazione dell’Italia. Il film è un tributo alla Milano degli Anni ’70 e al fascino oscuto di quegli anni. Secondo Luca Barbareschi, la situazione dell’Italia di oggi non è molto diversa da quella che viene raccontata nel film. “Oggi è solo più elegante, è più ricca senza aver affrontato i problemi che la dilaniano. E’ un’Italia più concentrata sulle libertà esteriori, che vive di superficie senza badare alle cose più profonde. Ed è anche un Paese prigioniero del politicamente corretto, il vero cancro del pensiero occidentale“, spiega il regista e produttore.



Luca Barbareschi: “Stimo Giorgia Meloni perchè sta facendo un lavoro eccellente”

Luca Barbareschi difende il mondo del cinema che, nonostante sia stato fermo per la pandemia, non è affatto morto. “Il cinema è vivo, ma è finito il suo vecchio mezzo di fruizione, le sale. E’ sbagliato proclamare la morte del cinema: è come dire che la gente non beve più acqua potabile perchè non scava più pozzi artesiani. Non è vero: la beve, ma dai rubinetti di casa”, spiega Barbareschi che, su un suo futuro in politica come Ministro della cultura in un ipotetico Governo con Giorgia Meloni come premier dice: “Sono un uomo libero e decido mese per mese ciò che devo fare. Detto questo, la Meloni è molto in gamba. La stimo profondamente perchè sta facendo un lavoro eccellente ed è una donna libera dentro”, conclude Barbareschi.

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