Il grande cantautore Luca Barbarossa è stato ospite nella serata di ieri presso gli studi di S’è fatta notte, programma condotto da Maurizio Costanzo in onda in notturna su Rai Uno. Le prime parole sono su Social Club, lo show radiofonico che da anni Barbarossa conduce su Rai Radio 2: “Avevo voglia di creare un club, e l’ho fatto di mattina in radio. Questo è il tredicesimo anno”. Quindi l’artista romano ripercorre le sue origini: “Io ho cominciato suonando a piazza Navona per strada, ero un adolescente, avevo 16 anni, suonavo folk americano, come Bob Dylan. Ho compiuto 60 anni e per ‘elaborare il lutto’ ho scritto questo libro che è una sorta di racconto e di romanzo autobiografico, non è un’autobiografia pomposa, non sono Garibaldi, per vedere quali sono stati gli episodi più significativi della mia vita. E’ passato poco da quando cantavo a piazza Navona? Come spirito sicuramente”.
Sulla sua collaborazione con Pavarotti: “Cantò una mia canzone, e fu l’unico album di canzoni inedite scritte per lui. Andammo a New York a registrare la sua voce dopo aver registrato l’orchestra a Roma e fu un incontro meraviglioso: scrivere le parole nella tua cameretta e sentirle cantare da Pavarotti è un’emozione indicibile”. Sulla sua famiglia e sul suo ruolo di padre Luca Barbarossa aggiunge: “Sono sposato da 22 anni e ho tre figli. cerco di essere un padre presente, affettuoso e cerco di mettere i miei figli nelle condizioni di poter seguire le loro passioni e per fortuna ne hanno, non ho figli ‘sdraiati’ ma molto attivi con grande passioni e sono davvero figli del mondo e quindi imparano lingue, musica, hanno passione per la vita, lo sport”.
LUCA BARBAROSSA: “VORREI SCRIVERE PER IL CINEMA”
“Credo che il ruolo di un genitore – ha proseguito Luca Barbarossa – sia quello di fare un passo indietro. Il rischio del nostro mestiere è di essere invadente anche dentro casa perchè siamo figure ingombranti comunque”. Maurizio Costanzo chiede quindi a Barbarossa se si sia mai perso qualcosa e lui replica: “Mi sono perso qualcosa sicuramente ma ciò che ho trovato mi da un bilancio positivo. Ho cercato di fare sempre cose che mi divertono, come ad esempio Social club che era un po’ un mio sogno. Cosa mi manca? Mi piace fare cose nuove, questo libro è un capitolo nuovo della mia vita così come lo è stato la radio. Mi piacerebbe molto scrivere per il cinema, io amo scrivere, che siano canzoni, sketch radiofonici, interviste, libri, non ho mai fatto incontrare queste due passioni”.