Clima di alta tensione in vista delle comunali a Milano. Botta e risposta particolarmente acceso tra Luca Bernardo, candidato sindaco del Centrodestra, e Beppe Sala, sindaco uscente sostenuto dal Centrosinistra. Le parole di quest’ultimo, una frecciatina neanche troppo velata, hanno mandato su tutte le furie il noto pediatra



«Sono convinto in modo assoluto che chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista non sia degno di guidare la nostra città, Medaglia d’oro della Resistenza»: queste le affermazioni di Beppe Sala, facendo riferimento proprio a Luca Bernardo, reo di aver dichiarato di non distinguere le persone tra fascisti e antifascisti. Sala ha aggiunto: «Certi valori non sono mode, sono il frutto del sacrificio di nostri concittadini per garantire la democrazia contro ogni forma di dittatura. Di cui godiamo anche oggi».



SCONTRO LUCA BERNARDO-BEPPE SALA

La stoccata del sindaco uscente non è passata inosservato, Luca Bernardo ha tenuto subito a precisare: «Il mio antifascismo è nei fatti, non nelle etichette: nessuno mi può accusare di essere fascista. Il concetto era semplice e chiaro, bastava ascoltare e riportare con onestà quanto ho detto. Mio nonno, uomo alto 1,98 metri, siciliano, deceduto per infarto, si spogliò della divisa di granatiere e fece il partigiano a Bologna – riporta Adnkronos – Mi onoro della lunghissima amicizia con la comunità ebraica milanese. Questi sono i fatti».

Luca Bernardo ha poi rincarato la dose: «Altro, invece, sono le accuse create ad arte (sotto l’ombrellone in riva al mare) e alimentate dalla macchina social. Da medico e uomo della società civile sono abituato ad affrontare i colpi bassi che la vita riserva, ma non ero preparato a bugie, falsità e polemiche architettate per raccattare un voto in più. La credibilità e la validità della nostra proposta amministrativa evidentemente creano disagio nei nostri competitori. Noi andiamo avanti con slancio e fiducia, con proposte concrete, nella campagna elettorale per la Milano post-Covid».