Luca Bizzarri, le polemiche per aver doppiato Volodomyr Zelensky, un tempo attore e oggi presidente del Consiglio dell’Ucraina

Luca Bizzarri ha ottenuto la popolarità grazie al lungo sodalizio con Paolo Kessisoglu con cui forma una coppia affiatata sul lavoro e in Tv (i due hanno recentemente condotto “Quelli che il calcio”), anche se da qualche tempo ha dimostrato anche di saper lavorare al meglio anche in autonomia. Questa volta l’attore è però finito al centro della bufera per uno dei suoi ultimi incarichi professionali, scelta che però non è stata gradita da parte del pubblico, anche da chi lo segue ormai da tempo.



Lui, infatti, è stato scelto per prestare la voce a Volodomyr Zelensky, nella sitcom di cui è protagonista l’attuale presidente dell’Ucraina, Il premier, che da tempo è costantemente protagonista anche da noi per commentare la difficile situazione in cui si trova il suo Paese, vanta un passato proprio da attore. Ed è proprio quell’esperienza che lo ha spinto poi a dedicarsi alla politica.



Luca Bizzarri: “questa sit-com, queste parole che andrò a dire, hanno cambiato la storia dell’Europa e del mondo intero, comunque la si pensi”

Non è certamente la prima volta che un personaggio famoso decide di dedicarsi alla politica facendo leva sulla popolarità acquisita, che può essere una molla per ottenere più preferenze. E’ un po’ quello che ha fatto anche Volodomyr Zelensky, un tempo attore e oggi presidente del Consiglio dell’Ucraina, in prima linea per difendere il suo Paese dall’invasione ad opera della Russia.

Il politico è stato protagonista di una sitcom. “Servitore del popolo, di cui ha deciso di assicurarsi i diritti La7. E Luca Bizzarri è stato scelto per doppiare il suo personaggio, ben consapevoli di quanto questo compito possa fare discutere in un periodo come quello che stiamo vivendo. “Accettare un lavoro come questo, in un momento così difficile, un po’ mi fa stringere lo stomaco. Perché questa sit-com, queste parole che andrò a dire, hanno cambiato la storia dell’Europa e del mondo intero, comunque la si pensi”.



Non tutti hanno però preso bene questa sua decisione e lo hanno espresso in maniera anche piuttosto dura. Lui ha comunque risposto con decisione: “Il mio lavoro è fatto davanti a delle persone, le persone lo guardano, giudicano, e poi applaudono o no. Quindi le critiche o gli elogi su come io lo faccia mi fanno lo stesso effetto da trentacinque anni: gli elogi non so perché mi fanno venire la malinconia, le critiche mi danno la carica. Ma il discorso che vorrei fare è diverso: da qualche giorno leggo le critiche sul fatto stesso che io faccia il mio lavoro, sul fatto che la mia voce racconti una storia che, evidentemente, per alcuni non andrebbe raccontata. Be’, è il motivo che mi ha spinto a dire dì sì. Io non credo nei santi o nelle sante, non ne ho mai incontrato uno, e non credo nel diavolo” – ha scritto sui social.