Luca Bizzarri ha ammesso di essersi autocensurato, cancellando una battuta sulla segretaria del Pd, Elly Schlein, che avrebbe dovuto dire davanti alle telecamere del programma di La7 “DiMartedì”, condotto da Giovanni Floris. Una scelta confermata ai microfoni del “Corriere della Sera”, ai quali Bizzarri ha sottolineato che quanto avrebbe dovuto esclamare a proposito di Schlein “faceva tanto ridere, solo che era greve”. E, visto il clima di politically correct esasperato, ha preferito effettuare un passo indietro e tenersela per sé.



In particolare, il comico, noto al grande pubblico per le sue apparizioni televisive accanto al suo “socio” Paolo Kessisoglu e per i tanti anni di militanza nella sitcom “Camera Café”, ha spiegato di avere pensato: “Ma perché mi devo far rompere le scatole per una battuta sulla Schlein? L’ho tolta, anche se con una certa disperazione. Senza dimenticare l’ipocrisia enorme che ci circonda: se la stessa battuta l’avessi fatta sulla Santanchè (ministro del Turismo, ndr), nessuno avrebbe detto nulla”.



LUCA BIZZARRI E LA BATTUTA CANCELLATA SU ELLY SCHLEIN: “LA SINISTRA RIDE QUASI ESCLUSIVAMENTE DI SE STESSA”

Dopo essere quindi uscito “allo scoperto”, confermando la cancellazione della battuta sulla segretaria del Pd Elly Schlein, Luca Bizzarri, ancora mediante gli spazi messigli a disposizione dal “Corriere della Sera”, ha voluto avventurarsi in una rapida disamina di carattere politico, visto e considerato che gli è stato rammentato di essere stato – in passato – bollato tanto come fascista, quanto come comunista.

Bizzarri ha rilevato: “La grande differenza tra Destra e Sinistra è che la Sinistra ride quasi esclusivamente di se stessa, mentre la Destra non ne è capace. Credo dipenda dal fatto che non ci sono – non dico comici – ma anche rappresentanti di Destra che prendano in giro i loro capisaldi, che rimangono patrimoni intoccabili. E questo essere così aziendalisti è l’aspetto che forse fa vincere loro le elezioni”.