Il 43enne attore napoletano Luca Capuano, è stato ospite stamane di “C’è Tempo Per…” su Rai Uno. “Vi seguo tutte le mattine – esordisce l’attore di Un Posto al Sole, rivolgendosi ad Anna Falchi e Beppe Convertini – mi date una gioia e solarità”. A quel punto interviene Elisa D’ospina, modella curvy ospite anch’essa in studio: “Vedi il corteggiatore professionista? Sa come prenderti, è sulle sue, con eleganza…”. La Falchi chiede quindi a Capuano chi ha fatto il primo passo fra lui e sua moglie: “Ho fatto io il primo passo, il mio problema è che sono sempre stato un timido, se non c’è materiale, non c’è un minimo di certezza non mi espongo. Oggi le donne sono più intraprendenti e di carattere e la cosa non guasta”. La D’ospina aggiunge: “Forse questa cosa sta facendo un po’ paura, la donna sta prendendo sempre più potere e anche la comunicazione fra donna e uomo sta cambiando. Io comunque preferisco sia l’uomo a conquistarti e in maniera un po’ retrò”.

LUCA CAPUANO: “CI SONO DEI FAN MOLTO AFFETTUOSI”

Qual è stata la sua follia più grande? “Sposarmi, io sono cristiano, cattolico, le nozze sono un passo importante, e sono arrivate dopo anni di convivenza e dopo un figlio, secondo me è più un punto di arrivo che di partenza”. Sul rapporto con la moglie Carlotta Lo Greco: “Non è facile stare accanto ad una persona come un attore, è un poco poco gelosa mia moglie, nonostante lei sia anche’ssa un’attrice, è una questione caratteriale, hai sempre il dubbio dentro di te, poi con questi social arrivano messaggi anche da persone che non conosci, ma per me è semplice, è mestiere e lavoro”. E a proposito dei messaggi social: “Mi fa piacere l’affetto del pubblico che è la mia linfa, stalker non ci sono stati. A volte arrivano messaggi troppo espliciti e li blocco subito, altri invece sono davvero belli e mi fanno anche piangere, ci sono persone davvero affettuose”. La sua carriera è iniziata nel mondo della moda: “Ho iniziato facendo foto e sfilate in abiti da cerimonia, era tutto nato per gioco, per non rompere le scatole ai genitori mi ero messo a lavorare per poi viaggiare”.