La scelta di Papa Francesco di invitare Luca Casarini al Sinodo ha suscitato perplessità tra i vescovi e fastidio tra i fedeli. Non è l’unico ospite a far discutere nelle gerarchie cattoliche, ma senza dubbio l’estremista di sinistra no global, capo della ong Mediterranea Saving Humans, è quello che attira su di sé le maggiori perplessità. L’assemblea di ottobre ufficialmente si chiamerà Sinodo dei Vescovi, ma non sarà solo il loro. Infatti, la Sala stampa della Santa Sede ha diffuso l’elenco dei partecipanti alla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo in programma in Vaticano dal 4 al 29 ottobre sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione“.



Si affronteranno i temi più divisivi nella vita della Chiesa, come l’accesso delle donne al diaconato, passi concreti verso la comunità Lgbt e i divorziati risposati, fino alla discussione sui migranti. Proprio per questo il Papa, per la prima volta, ha aperto alla partecipazione, e al voto, di chi non è vescovo e non è consacrato. Tra loro, appunto, Luca Casarini, storico leader dei Centri sociali, dei No Global italiani e dei Disobbedienti del G8 a Genova, il quale sul tema dei migranti ha usato parole di fuoco contro il governo.



CASARINI “RAPPORTO SOLIDO CON PAPA E VESCOVI”

«È un grande onore e una grande opportunità per me come persona, ma anche un messaggio forte di sostegno per Mediterranea Saving Humans e per tutto il soccorso civile in mare», ha rimarcato subito Luca Casarini nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. In questa occasione, ha ricordato di lavorare a stretto contatto con la Caritas in Ucraina e con Migrantes. «Al Sinodo vado per ascoltare, ma certamente mi piacerebbe condividere l’esperienza che sto facendo da 5 anni in mare coi migranti perché parla dello stesso Vangelo di papa Francesco, così come della sua enciclica Fratelli Tutti: ovvero l’importanza di sentire come fratelli sorelle le altre persone e in particolare i più deboli».



A proposito del rapporto di amicizia con Papa Francesco, Luca Casarini spiega: «Rappresenta una Chiesa che sceglie di confrontarsi con il mondo. Che raffigura non un potere, ma un condannato a morte, Gesù Cristo, inchiodato a una Croce. Attraverso quello che facciamo con Mediterranea in mare, con il Papa e con molti Vescovi abbiamo costruito un rapporto solido basato sul fare, sulla concretezza, sulla pratica del soccorso civile in mare. È un rapporto fondato su grande stima, grande amicizia e soprattutto grande fratellanza. Incontrarsi facendo le cose».

CASARINI “IO COME LA PIETRA DELLO SCANDALO MA…”

D’altra parte, Luca Casarini è consapevole che il suo invito è diventato un caso, ma ritiene comunque di poter essere una risorsa per Bergoglio. «Col Papa, in questi anni, mi sono spesso rapportato. Ci conosciamo bene, il Papa ci ha sempre sostenuto e aiutato anche in questa cosa difficile. Io forse sarò visto un po’ come la “pietra dello scandalo”. Che ci fa uno come me in mezzo ai Vescovi? Ma penso sia invece lo spirito che vuole dare il Papa». Nell’intervista al Corriere della Sera, Casarini spiega come ha trovato la fede. «Non rinnego la mia storia da antagonista, quanto alla fede mi sento più cristiano che cattolico, vicino a coloro che vivono la fede in Gesù come colui che è stato il più grande rivoluzionario di tutti i tempi». Ad avvicinarlo alla Chiesa è stato proprio Papa Francesco: «Bergoglio ha aperto un portone e mi ha avvicinato molto alla Chiesa degli ultimi e dei poveri. Il Papa sta provando a cambiare molte cose. Questo mondo va cambiato. E nella sfida che ci pongono le migrazioni è fondamentale riconoscersi tutti appartenenti alla famiglia umana».