Luca Cordero di Montezemolo ripercorre la sua quarantena a Domenica in, sottolineando soprattutto ciò che ha avuto la possibilità di fare, rispetto al passato: “Io sto non bene, benissimo – dice l’ospite di Mara Venier – perché sto riuscendo a fare delle cose che nella mia vita non ero riuscito a fare, cioè leggere, scrivere e lavorare via Skype, che non mi era così usuale, e poi – precisa Montezemolo – soprattutto vivere vicino alla città che amo di più al mondo che è Bologna, nella mia casa vicino Bologna, con i miei figli e io sono molto molto contento anche perché vedo intorno un senso di civiltà, uno spirito di squadra da parte dei cittadini, meno da parte di altri, ma da parte dei cittadini è una cosa bellissima”. Luca Cordero di Montezemolo, infatti, non può fare a meno di elogiare il nostro Paese, che nelle difficoltà ha dimostrato una forza senza precedenti: “veramente una bella Italia stiamo vedendo, è un’Italia di cui dobbiamo essere orgogliosi!”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



Luca Cordero di Montezemolo “lockdown? Al centro c’èla salute”

Luca Cordero di Montezemolo ospite nella nuova puntata di “Domenica In“, il contenitore di successo condotto da Mara Venier la domenica pomeriggio su Rai1. Tra gli ospiti c’è anche l’ex presidente della Ferrari che in questi giorni è intervenuto a SkyTg24 per parlare dell’emergenza sanitaria Coronavirus e sul conseguente lockdown che ha causato la chiusura di moltissime attività, ma anche del mondo del calcio e dello sport. L’imprenditore pur sentendo la mancanza sia della Formula 1 che della serie A non ha alcun dubbio nell’affermare: “parliamo in modo serio. Al centro c’è la salute, se adesso bisogna spendere del tempo sul campionato, sulle partite, mi sembra assurdo. Oggi non ci sono le condizioni. Un giocatore importante come Dybala non è ancora guarito. Calma, sono molto d’accordo con l’atteggiamento del Coni.

Oggi non ci sono le condizioni, ripeto, poi vedremo”. Parole chiare quelle pronunciate da Montezemolo che alcuni giorni prima dalle pagine di Quattroruote.it aveva parlato del suo rapporto di amicizia e collaborazione con Sergio Marchionne: “all’inizio stava in disparte, silenzioso, e guardava. Lo aiutavo, cercando di fargli capire i meccanismi dell’automotive, portando da Maranello professionalità di prim’ordine, organizzando riunioni al centro stile per decidere assieme il progetto 500, la cui uscita era imminente”.

Luca Cordero di Montezemolo e la Ferrari: “ho un rimpianto”

Imprenditore di grandissimo successo, Luca Cordero di Montezemolo è stato anche presidente della Ferrari. Parlando proprio dell’ex azienda di cui era il “capo” dalle pagine di Quattroruote ha detto: “i modelli usciti di recente sono evoluzioni, per quanto sofisticate, di macchine concepite nella gestione precedente; quindi ora si pone il problema di mettere in piedi una nuova generazione di prodotti”.

I suoi anni in Ferrari, ben 13, sono stati davvero straordinari e di grandissimi successi anche se l’imprenditore ha un grande rimpianto: “non aver portato Ayrton Senna alla Ferrari. Lui venne a casa mia a Bologna prima dell’incidente di Imola e mi disse che voleva correre a tutti i costi con noi, e liberarsi dalla Williams. Ci accordammo per sentirci dopo Imola, ma poi accadde quel che accadde. Voleva venire da noi e sarei stato ben lieto di averlo”. A rivelarlo è stato proprio Montezemolo durante un collegamento in diretta con Sky Sport 24. L’interesse per il grande pilota automobilistico brasiliano era enorme come ha precisato l’imprenditore: “Senna sarebbe stato la ciliegina sulla torta, che poi è stato Michael Schumacher entrato nella storia della Ferrari perché nessuno ha fatto quello che ha fatto lui”. Sul finale poi non ha nascosto di sentire la mancanza della Ferrari: “mi mancano le persone, l’ambiente. Sono entrato nel ’73 come assistente di Enzo Ferrari. Con Niki Lauda abbiamo vinto nel 1975, perso per mezzo punto l’anno dopo e poi vinto ancora. Ho passato 30 anni in Ferrari, quindi metà della vita dell’azienda e della mia”.