LA REPLICA DEL COORDINATORE FDI IN VENETO ALLE PAROLE DI STEFANI (LEGA): “SI VINCE SOLO UNITI”

Arriva a stretto giro la risposta di Luca De Carlo, senatore e coordinatore di Fratelli d’Italia in Veneto, al segretario regionale della Lega Alberto Stefani che sul “Gazzettino” ipotizzava la possibilità di una corsa in solitaria alle prossime Elezioni Regionali venete se non fosse stata confermata la candidatura in capo al Carroccio. Intervistato dal medesimo quotidiano veneto, l’uomo forte di Giorgia Meloni in Veneto – da tempo considerato, assieme ad Elena Donazzan e Matteo Zoppas, uno dei possibili candidati Presidente dopo l’epoca Zaia in Regione – lancia un messaggio alla coalizione: «si vince solo se uniti, serve lavorare sui programmi per arrivare compatti» al voto previsto tra l’autunno 2025 e, al più tardi, l’inverno-primavera 2026.



Secondo De Carlo la decisione del CdM sulla legge di Regione Campania – legata al possibile terzo mandato di De Luca – potrebbe essere decisiva anche sulle speranze della Lega di mantenere medesime norme anche per il Veneto, con il Zaia ter (consecutivo) che a quel punto non potrebbe non essere preso in considerazione dal Centrodestra visto l’amplissimo consenso di cui gode il più stimato Governatore d’Italia negli ultimi tre anni consecutivi. In attesa però di capire cosa farà il Governo sulla “grana terzo mandato”, occorre preparare le alternative e FdI si dice pronta eventualmente a formalizzare una propria candidatura all’interno della coalizione di Governo. Tanto Stefani quanto De Carlo non indicano un nome per la guida della Regione dopo Zaia, ma resta la necessità di rimanere uniti per contrastare le opposizioni: ancora il coordinatore FdI in Veneto ritiene che uno “strappo” della Lega non è all’ordine del giorno, «nella coalizione sappiamo che che uniti si vince».



DE CARLO: IL PROGETTO FDI PER IL VENETO E IL “RICORDO” SU VICENZA E VERONA

Non ripetere gli errori fatti nelle Elezioni Comunali a Verona e Vicenza resta il “mantra” del Centrodestra nell’essere da un lato più prudente alle urne del prossimo anno a Venezia, e ovviamente il non dividersi a livello regionale in una delle roccaforti del Centrodestra negli ultimi 25 anni. Secondo De Carlo – ma lo pensa anche la stessa Lega – sarebbe un peccato assurdo “spaccarsi” in una Regione come il Veneto da più di due decenni in mano alla coalizione oggi al Governo con Giorgia Meloni.



Qualora si arrivasse all’incubo politico che la Premier, Salvini e Tajani non vorrebbero mai raggiungere, ovvero la “frammentazione” dei partiti alle prossime Regionali in Veneto, ecco che sarebbero in primis i cittadini a rimanere sorpresi con la più che probabile dispersione del vantaggio accumulato in questi anni sulla sinistra. Tra lo “strappo” di Forza Italia in Consiglio Regionale sul bilancio del Veneto, e la diversità di vedute tra Lega e FdI sul terzo mandato a Zaia e l’eventuale scelta sul prossimo candidato, c’è tutto il tempo secondo De Carlo «per ricucire e rientrare dalle frizioni». È ovvio che un ragionamento tra le Regionali e le Comunali a Venezia verrà fatto nell’ordine della “spartizione ragionata” che è ormai sempre il criterio principale del Centrodestra: se la Lega otterrà il candidato per la Regione, FdI con ogni probabilità si “intesterà” il nome sul prossimo sindaco in Laguna, e così pure all’inverso. Come ribadisce De Carlo ancora al “Gazzettino”, ci sarà una «serena individuazione dei candidati migliori»; appena lo scorso novembre era stato lo stesso senatore di FdI a ritenere il Veneto un possibile “terreno” di conquista per il partito di Giorgia Meloni, specie partendo dall’essere stato il primo partito più votato alle ultime Europee 2024.