Il nome di Luca Delfino è impresso sulle cronache più cupe dei giorni nostri. È l’assassino di Antonella Multari, la 32enne uccisa con 40 coltellate per strada a Sanremo il 10 agosto 2007 alla vigilia del suo compleanno. L’omicidio avvenne dopo la fine della loro relazione, al culmine di una vera e propria persecuzione ai danni della vittima, e lui fu condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione in via definitiva.
Nel luglio 2023, appena un anno fa, Luca Delfino è stato scarcerato per essere trasferito in una struttura Rems, cioè una residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza. Qui dovrà trascorrere altri 6 anni e mezzo sottoponendosi a delle cure, ma la madre di Antonella Multari, Rosa Tripodi, teme per la propria incolumità e ha chiesto a gran voce di non rimettere in libertà il killer di sua figlia: “Ha detto che me la farà pagare, ho paura“.
Luca Delfino oggi, destinato a una Rems per 6 anni. La madre di Antonella Multari: “Così può uccidere ancora”
Luca Delfino oggi è in una Rems in Liguria e la famiglia della donna che ha ucciso, Antonella Multari, ha molta paura. Lo ha sottolineato la mamma della vittima, Rosa Tripodi, convinta che sia ancora pericoloso non solo per lei ma per altre donne: “Ha promesso che me la farà pagare, può uccidere ancora“.
All’interno della struttura, Delfino sarebbe alloggiato in una stanza singola con la possibilità di avere televisione e PlayStation. Gli sarebbero preclusi l’accesso a Internet e ad ogni mezzo che possa consentire il contatto con l’esterno, ma può ricevere visite dai parenti una volta al mese.
Luca Delfino indagato per l’omicidio di un’altra ex, Luciana Biggi, e non solo
La storia giudiziaria di Luca Delfino non si esaurisce nel solo caso di Antonella Multari. Poco tempo prima dell’omicidio della 32enne, infatti, era stato indagato e infine assolto per assenza di prove in merito all’uccisione di un’altra sua ex, Luciana Biggi, assassinata nei vicoli del cuore di Genova nel 2006.
Ma non è tutto: dal carcere, riporta Ansa, Luca Delfino avrebbe tentato di organizzare l’omicidio della sorella gemella di quest’ultima, Bruna Biggi, anche lei convinta della sua pericolosità nonostante il presunto percorso di “riabilitazione” previsto dal regime carcerario. La detenzione di Delfino non è stata priva di tensioni. Sarebbe stato aggredito in carcere da due detenuti e per questo sarebbe comparso in tribunale lo scorso anno, in veste di parte offesa, nel processo a carico di due detenuti concellini che avrebbe denunciato nel 2018 per violenze e minacce. La Corte di Genova ha condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione uno di loro, Fahd Chebbi, cittadino marocchino accusato di aver picchiato Luca Delfino con un altro compagno di cella già condannato in secondo grado a 6 anni e 10 mesi per lesioni ed estorsione aggravata. Delfino sarebbe stato poi coinvolto in un altro fatto, riporta Il Secolo XIX, ma stavolta nella Rems dove si trova da poco più di un anno: un paziente avrebbe dato in escandescenza scagliandosi contro altre persone tra cui proprio l’assassino di Antonella Multari.