Luca Dotti a tutto tondo ai microfoni del Corriere della Sera. Il secondogenito di Audrey Hepburn ha ricordato tanti episodi della vita con l’amata attrice, a partire dalla lingua parlata in casa, una specie di esperanto fatto di italiano, poco inglese e molto francese. “Mia madre considerava italiano e francese prioritari, mi diceva: “Luchino stai tranquillo, poi l’inglese lo imparerai”. In effetti da bambino ero soprannominato “Che-dice-che-dice?”, perché domandavo in continuo la traduzione delle conversazioni in inglese. Quando i miei si separarono l’avvocato Agnelli, mi chiese in inglese cosa provavo. Io risposi: “I am sorry, I don’t understand”, perché non capivo. L’avvocato raccontò divertito a mio padre: “Tuo figlio è un genio della diplomazia e ha finto di non comprendere”. In verità non lo avevo davvero capito”, il ricordo di Luca Dotti. L’uomo ha poi ricordato che la madre non si è mai ritenuta una grande attrice, considerando che era arrivata al cinema per caso dopo aver studiato danza: “Se rivedevamo i suoi film? Praticamente mai, all’epoca non esistevano le videocassette e l’unico sistema era proiettare le pellicole originali. Il solo film che ho visto con lei è Sabrina: ero molto piccolo e la vedo baciarsi con il suo partner, furibondo vado da mio padre e gli rimprovero di non fare niente mentre la mamma bacia un altro”.



Il ricordo di Luca Dotti

Audrey Hepburn non si divertiva a parlare di Hollywood, mentre raccontava molto della guerra, ha rivelato Luca Dotti: “Il succo delle sue storie era che, dopo avere rischiato di morire, non temeva niente. Allo scoppio del conflitto, nella convinzione di mettersi al sicuro, si era rifugiata con mia nonna ad Arnhem, una città olandese alla frontiera con la Germania. In realtà si rivelò la scelta peggiore: l’Olanda fu subito invasa, i viveri servirono all’esercito tedesco, e in città vennero piazzate le batterie dei missili V1 e V2, che però spesso facevano cilecca e cadevano in testa a chi era lì sotto. Per lei è stata una stagione di dure privazioni”. Il secondogenito dell’attrice ha ricordato che la madre non amasse particolarmente Humphrey Bogart – “che in più mentre recitava aveva il difetto di sputacchiare” – mentre non mancano le sorprese dal punto di vista politico: “Mamma in questo era agnostica, come con la religione, non era schierata. Aveva avuto una passione per il presidente Sandro Pertini, per lei l’Italia era lui sebbene avesse conosciuto altri politici come Amintore Fanfani e Giovanni Leone”.

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